L’immunologo Francesco Le Foche spiega a Tagadà come saranno le sindromi da Covid che interesseranno gli italiani nel 2020
Interpellato sull’evoluzione del coronavirus in Italia dalla trasmissione di La7 Tagadà, l’immunologo Francesco Le Foche ha spiegato che nel nostro paese “oggi vediamo sindromi meno gravi, molto più simili ad una semplice influenza con febbricole“. Secondo l’esperto sarebbe questa la situazione almeno in Italia, molto diversa quindi da quella che stanno vivendo altri paesi. “Il Covid, così come lo abbiamo conosciuto – dichiara Le Foche – non esiste più. Quello che stiamo osservando oggi dalla metà di aprile porta a sindromi più leggere. Non esistono più quelle gravissime che hanno portato le persone in rianimazione a causa di una pericolosa broncopolmonite bilaterale“.
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L’evoluzione del Covid nel 2020 per La Foche
Secondo il primario di immuno-infettivologia al day hospital del Policlinico Umberto I di Roma grazie al lockdown la carica virale che infetta le persone è molto più bassa e questo porta ad avere una sintomatologia meno grave. Oltre a questo potrebbero esserci altre motivazioni “forse il virus, a differenza dei mesi scorsi, si è adattato meglio e quindi non aggredisce più la cellula che lo ospita – in sostanza spiega Le Foche – tale adattamento, insieme alla presenza di una carica virale bassa, riduce gli effetti“. Sulla possibilità del ritorno del coronavirus in Italia magari durante il periodo della prossima stagione influenzale il dottor Le Foche dimostra di essere possibilista ma per nulla preoccupato: “Nessuno può avere la sicurezza che il virus torni magari nella prossima stagione fredda – ha precisato l’immunologo – in alcune parti del mondo è indubbiamente ancora presente. Esiste la probabilità che in Italia ritorni più in là di ottobre, magari nei mesi di novembre e dicembre“.
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Le Foche infine rassicura che se anche dovesse tornare il coronavirus “l’aspettativa è di un virus molto meno virulento“.