La Camera ha approvato il decreto legge che fissa a settembre l’Election Day per suppletive, regionali, comunali e referendum. Ora si attende l’esito in Senato
La Camera dei Deputati ha votato il decreto legge nel quale viene indicata una finestra temporale del 20 e 21 settembre che potrebbe essere usata per l’Election Day. Gli italiani saranno infatti chiamati alle urne per decidere su Suppletive in Parlamento, referendumcostituzionale sulla riduzione dei parlamentari, elezioni regionali e comunali. Dopo l’approvazione della Camera ora la discussione passa all’esame del Senato. Il decreto legge sta trovando però la contestazione dei comitati referendari i quali vorrebbero che la consultazione referendaria non venisse confusa con quelle amministrative.
In quest’unica giornata di voto gli italiani saranno chiamati a esprimere il proprio voto, fra le altre cose, sulle suppletive in Parlamento. In questo momento i seggi vacanti sono dal 18 marzo quello del Senato del collegio 3 della Sardegna a cui potrebbe aggiungersi quella del collegio 9 del Veneto lasciato vuoto dalla scomparsa ieri del senatore Stefano Bertacco di Fratelli d’Italia. Per quanto riguarda le regioni, l’emergenza coronavirus ha inevitabilmente prolungato di tre mesi la durata in carica nei consigli regionali. A partire dal 6 settembre quindi potranno svolgersi le elezioni per il rinnovo dei consigli di Liguria, Veneto, Toscana, Marche, Campania e Puglia. I cittadini potrebbero inoltre essere chiamati nella stessa data anche al rinnovo dei consigli comunali e provinciali. Per quanto riguarda il numero di sottoscrizioni necessarie per la presentazione di liste e candidature il decreto stabilisce che, a causa dell’emergenza sanitaria, vengano ridotte di un terzo. Infine la votazione del referendum costituzionale sulla diminuzione dei numeri dei parlamentari è quella che ha fatto nascere maggiori polemiche durante l’esame del decreto.