Davide Casaleggio ha annunciato querele dopo che il giornale spagnolo ‘ABC’ ha riportato la notizia che il governo del Venezuela autorizzò nel 2010 l’invio di una valigetta con 3,5 milioni di euro al consolato italiano a Milano per finanziare, “in nero”, il M5S.
Il socio fondatore del Movimento 5 stelle nonché politico italiano Davide Casaleggio ha annunciato querele per la notizia diffusa dal quotidiano spagnolo ‘ABC’ sui presunti finanziamenti del Venezuela al M5S. “Quella dei presunti finanziamenti del Venezuela al Movimento 5 Stelle è una fake news semplicemente ridicola e fantasiosa – sottolinea in una nota anche il capo politico del Movimento 5 Stelle Vito Crimi – Sulla questione non c’è altro dire, se non che del lontano 2010 ricordo quando ero candidato presidente alle regionali in Lombardia. Anche allora, così come negli anni a seguire, quella che realizzammo fu una campagna elettorale fatta con pochissime risorse e mezzi, frutto di micro donazioni dei cittadini italiani. Per il resto, valuteremo se adire alle vie legali”.
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La fake news del quotidiano spagnolo ‘ABC’ sul M5S
Secondo un fantomatico documento a cui ha avuto accesso il quotidiano spagnolo ‘ABC’, il governo del Venezuela, guidato da Nicolás Maduro, avrebbe autorizzato nel 2010 l’invio di 3,5 milioni di euro al consolato italiano di Milano per finanziare il Movimento 5 stelle. Il partito nacque nel 2009 e prima, il console della delegazione diplomatica del Paese latinoamericano a Milano, Gian Carlo Martino avrebbe fatto da intermediario. Il denaro in contanti lo avrebbe ricevuto Gianroberto Casaleggio, sempre secondo il quotidiano spagnolo ‘ABC’. La quantità di denaro emessa per finanziare il Movimento 5 stelle sarebbe provenuta dai fondi riservati amministrati dall’allora ministro dell’Interno e oggi presidente dell’economia, Tareck el Aissami, una delle persone di fiducia di Maduro, che fu penalizzato per delitti che avevano a che fare con il narcotraffico.
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L’invio della valigetta con tre milioni e mezzo di euro sarebbe stato autorizzato precedentemente da Nicolás Maduro e Tareck el Aissami.