L’epidemia negli Stati Uniti non si ferma, anzi. Nelle ultime ore raggiunto il numero totale di 2.063.812 casi del nuovo coronavirus. Si tratta di un aumento di 25.468 casi rispetto al conteggio precedente. Per quanto riguarda i decessi, il numero è purtroppo aumentato di 646. New York, la più colpita all’inizio dell’epidemia, in questa ultima ricognizione è l’area meno colpita, con solo 23 decessi. Intanto il professor William Schaffner della Vanderbilt University School of Medicine ha dichiarato che “la seconda ondata è già cominciata. Stiamo riaprendo il Paese, ma tante, tante persone non rispettano il distanziamento interpersonale e non indossano le mascherine. Molte persone, ha aggiunto il professore, semplicemente, non prestano attenzione e questo porterà a una maggiore diffusione del virus”.
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Rischio seconda ondata, i medici attaccano le istituzioni Usa
L’esperto scarica sul comportamento delle persone il rischio di una seconda ondata. Gli americani non sono nelle condizioni tali da non poter rispettare il distanziamento sociale e le precauzioni del caso. “Indossare le mascherine è molto importante” e le autorità “dovrebbero persuadere ed educare” i residenti per renderla “una norma sociale”. “Se tutti lo facciamo, rispettando gli altri, penso faremo dei progressi. Altrimenti metteremo nuovamente sotto stress il sistema sanitario”. C’è chi pensa, invece, che per fermare il virus sia necessaria l’immunità di gregge.
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L’infezione del 60 o 70% dovrebbe arrestare la pandemia secondo il dottor Michael Osterholm, direttore del Centro per la ricerca delle malattie infettive all’Università del Minnesota. Gli Usa sono tutt’altro che fuori, al momento. La gestione dell’intera epidemia è messa in discussione da tempo dagli esperti della materia.