Torna il gelo tra Usa e Russia: un tribunale di Mosca ha condannato l’ex soldato americano Paul Whelan a sedici anni di prigione per spionaggio in Russia
Arrestato per spionaggio alla fine del 2018 a Mosca, Paul Whelan è stato condannato a sedici anni di prigione da un tribunale di Mosca lunedì 15 giugno. Il giudice ha affermato che l’ex marine di 50 anni nato in Canada, di nazionalità americana, britannica e irlandese, scadrà in un “campo di regime severo”. Presente all’udienza, Paul Whelan annunciò immediatamente che avrebbe fatto appello e denunciato “un processo fittizio”. Lo riferisce un giornalista di Agence France-Presse (AFP) sul posto. Paul Whelan è diventato direttore della sicurezza internazionale per il gruppo BorgWarner, un produttore internazionale di ricambi auto. La sua situazione potrebbe pesare fortemente sulle relazioni russo-americane.
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Tentativo di reclutare un cittadino russo, e torna il gelo
Paul Whelan è stato arrestato il 28 dicembre 2018 quando ha assistito al matrimonio di un ex collega, ritirato dalla marina come lui, con un russo, a Mosca. L’agenzia di stampa Rosbalt, ritenuta vicina all’FSB, aveva citato una fonte anonima di informazioni russe. Secondo codesta il signor Whelan era accusato di aver tentato di reclutare un cittadino russo per ottenere informazioni classificate. Queste erano riguardanti membri di varie agenzie statali del paese. Fu arrestato, secondo Rosbalt, cinque minuti dopo aver ricevuto “una chiave USB. In questa era contenente un elenco riservato di tutti i dipendenti di un’agenzia di sicurezza russa“. Lo riferisce il New York Times, che traccia il profilo di Paul Whelan.
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I diplomatici statunitensi hanno ripetutamente chiesto la sua liberazione, dicendo che il file è vuoto. In risposta all’annuncio della sua condanna, l’ambasciatore americano a Mosca, John Sullivan, ha fatto un annuncio forte: l’esito del processo Paul Whelan danneggerebbe le relazioni tra gli Stati Uniti e la Russia.