Quando sarà disponibile il vaccino contro il Covid-19? Questa è una delle domande che più di frequente in questo momento si pongono i cittadini.
Il Ministro della Salute Roberto Speranza ha espresso sommo entusiasmo per l’accordo raggiunto con la casa farmaceutica che al momento possiede il progetto del vaccino più promettente. Grazie al patto stilato, l’Italia avrà diritto non appena sarà pronto a 400mila dosi, di cui 60mila dovrebbero essere somministrate già in autunno.
Eppure la domanda più ricorrente, nonostante la proiezione ottimista del Ministro, resta la stessa: quando sarà pronto il vaccino? La redazione di AdnKronos ha contattato 18 esperti per rispondere al quesito. Infettivologi, membri dell’Oms premi Nobel per la medicina, virologi. Tutti chiamati a raccolta per cercare di fornire un riscontro.
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Matteo Bassetti, direttore della Clinica di malattie infettive del Policlinico San Martino di Genova
Quella di Bassetti sul vaccino contro il Covid-19 è più un augurio che una previsione. Ed infatti, il professore afferma: “Speriamo che il vaccino arrivi il prima possibile. Ci sono oltre 130 progetti di vaccino nel mondo, qualcuno più avanti qualcuna più indietro. Ci auguriamo che la sperimentazione si completi il prima possibile e che già per l’autunno qualcosa possa essere pronto“. Il limite resta ovviamente la produzione su ampia scala.
Roberto Cauda, professore di Malattie infettive all’Università Cattolica del Sacro Cuore
Il professor Cauda ha affermato ai microfoni di AdnKronos: “C’è una competizione nel mondo, dove oltre cento team sono impegnati nella ricerca di un vaccino. Alcuni di essi sono già in fase avanzata ed ai test sull’uomo. Tuttavia è difficile prevedere i tempi. Questi ultimi per quanto possano essere compressi, infatti, non possono prescindere da 3 fasi di sperimentazione e poi occorre – conclude il dottor Cauda- produrre miliardi di dosi. Non posseggo una palla di vetro, ma a mio avviso il 2021 sarà l’anno del vaccino, anzi dei vaccini“.
Fabrizio Pregliasco, virologo dell’università degli Studi di Milano
Meno ottimista il professor Fabrizio Pregliasco: “Quand’anche dovesse individuarsi un vaccino efficace, cosa non così scontata se si pensa ad Hiv ed Epatite C, ci vorrà del tempo per gli studi di sicurezza, come anche per una produzione su ampia scala“. Per il virologo ci vorranno circa 1/2 anni prima che si pronto.
Andrea Crisanti, direttore del Dipartimento di medicina molecolare dell’università di Padova
Il noto esperto Andrea Crisanti pare dello stesso avviso del collega Pregliasco. A suo avviso, dichiara all’AdnKronos, “ci vorranno quantomeno altri due anni e mezzo, a meno di non prendere scorciatoie di carattere etico, cioè vaccinare e poi infettare le persone“. Una “via” ovviamente per Crisanti, inaccettabile. Per fare un vaccino, afferma, c’è bisogno di anni, non mesi. Il professore chiosa affermando: “E’ fantascienza“.
Giorgio Palù, professore emerito di Microbiologia dell’università di Padova
“Si può ipotizzare che fra oltre 130 preparati vaccinali in allestimento qualcuno emerga come efficace. Sicuramente quello cinese prodotto con un vecchio metodo, funziona molto bene” Giorgio Palù, poi tuona affermando: “Non si può usare l’uomo come cavia per cui non sapremo precisamente quando avremo un vaccino di questo tipo“.
Guido Silvestri, professore negli Usa alla Emory University di Atlanta
Il virologo Guido Silvestri, professore della Emory University di Atlanta afferma ad AdnKronos: “se tutto va bene, avremo un vaccino per la primavera-estate del 2021“.
Tarik Jašarević, portavoce dell’OMS
Raggiunto da AdnKronos anche il portavoce dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) Tarik Jašarević. A suo avviso: “Lo sviluppo di un vaccino necessita, di norma, di diversi anni. Anche se si accelerano i tempi, lo sviluppo di un vaccino per Covid-19 avrà bisogno del suo di tempo. L’Oms è a lavoro con partner di tutto il mondo per velocizzare la ricerca nonché lo sviluppo di un vaccino sicuro ed efficace. Inoltre si è a lavoro per garantire un accesso ai miliardi di persone che ne avranno bisogno“.
Bruce Beutler, immunologo e premio Nobel per la Medicina 2011
Poche le certe ad avviso del professor Bruce Beutler. “Il vaccino potrebbe essere prodotto su larga scala dall’inizio del prossimo anno. Tuttavia, non vi sarebbe certezza al riguardo“.
Antonella Viola, direttrice scientifica dell’Irp di Padova
L’immunologa Antonella Viola è pragmatica. Difficile pensare che entro la prossima primavera si avrà un vaccino, ed aggiunge “non mi va di tentare di indovinare una data“. Si sta accelerando il processo di produzione e gli studi al momento sono in fase avanzata. Tuttavia ciò non potrà prescindere dalle fasi di sperimentazione che richiedono step ben scanditi. Anche la dottoressa Viola, per una questione etica è scettica circa la possibilità di selezionare volontari ai quali inoculare il vaccino e poi esporre al contagio per velocizzare la reazione.
Massimo Clementi, virologo all’ospedale San Raffaele di Milano
Anche il professor Clementi è altamente realista: “Ci vorranno ancora mesi per la sperimentazione e mesi per la produzione. Quindi – dichiara all’AdnKronos– non sarà disponibile presto, non prima della primavera 2021“.
Alberto Zangrillo direttore delle Unità di anestesia e rianimazione generale del San Raffaele di Milano
Il professor Zangrillo condivide appieno le parole del collega Clementi e si dice concorde su tutta la linea.
Massimo Ciccozzi, responsabile dell’Unità di statistica medica del Campus Bio-Medico di Roma
Viaggia sulla stessa linea di pensiero di Bassetti il professor Ciccozzi del Campus Bio-Medico di Roma. La speranza è che il vaccino arrivi il prima possibile.
Francesco Le Foche, responsabile del day hospital di immuno-infettivologia del Policlinico Umberto I di Roma
Per il professor Le Foche, il vaccino contro il Covid-19 “potrebbe arrivare tra la fine dell’anno e i primi mesi del 2021“.
Pierluigi Lopalco, epidemiologo dell’Università di Pisa, è ottimista. A suo avviso il vaccino sarà pronto “nel primo semestre 2021“.
Giuseppe Ippolito, dell’Istituto per le malattie infettive Spallanzani di Roma
Giuseppe Ippolito, si associa alla dichiarazione del collega Fauci: “Come ha recentemente detto Anthony Fauci, dobbiamo evitare falsi annunci, che promettono un vaccino nell’imminente futuro. Così come dobbiamo ricordare che oggi abbiamo solo ‘candidati’, nessuno pronto per essere testato sull’uomo. Ci vorranno alcuni mesi“. Probabilmente se ne parlerà la prossima primavera.
Marco Tinelli, infettivologo e tesoriere della Simit
Marco Tinelli si allinea all’idea che il vaccino sarà pronto la prossima primavera ed afferma ad AdnKronos: “Attualmente i vaccini per Sars-Cov-2 in sperimentazione sono circa 126 ma quelli realmente ‘candidati’ alla prossima produzione di massa sono 10. Per avere una vaccinazione di massa bisognerà aspettare la prossima primavera“.
Giuseppe Novelli, genetista dell’Università di Tor Vergata
Il professor Novelli non si esprime su una possibile data “difficile dirlo con certezza. Normalmente ci vogliono da 10 a 15 anni per produrre un vaccino funzionale. Qui si stanno bruciando le tappe, grazie anche alle tecnologie genetiche, e quindi ci è possibile che almeno uno efficace possa arrivare fra un anno“.
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Roberto Burioni, virologo
Infine, ha risposto all’annoso quesito anche il noto virologo Roberto Burioni. Zero entusiasmi: “Immaginare di ottenere un vaccino contro il Covid-19 in pochi mesi è una sciocchezza. Non si sa nemmeno se trovare la cura sarà facile“. Dichiarò in un incontro tenutosi a Torino stando a quanto riporta Adnkronos. Ed ha aggiunto: “Anche pensare di ottenere un vaccino prima di 2 anni è una proiezione di un ottimismo ingiustificato“.
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