Il sindaco di Bergamo, Giorgio Gori, ha risposto alle pressanti domande circa la mancata declaratoria della zona rossa nel suo territorio: respinta l’accusa di aver subito pressioni.
Un’accusa abbastanza pesante quella che era stata mossa al sindaco di Bergamo. Il primo cittadino Giorgio Gori era stato additato di non aver dichiarato immediatamente zona rossa il territorio sotto la sua amministrazione, nello specifico a Nembro ed Alzano Lombardo. Una scelta che, secondo i suoi accusatori, sarebbe stata dettata da pressioni ricevute da alcuni imprenditori della zona.
Gori in consiglio Comunale ha respinto l’addebito mossogli dalla Lega, partito d’opposizione, ed ha dichiarato di non aver subito alcuna richiesta da aziende della Val Seriana.
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Bergamo, il sindaco Giorgio Gori respinge le accuse sulle zona rossa: “Nessuna pressione”
“Non ho mai ricevuto pressioni da imprenditori della Val Seriana per evitare l’istituzione di una zona rossa tra Nembro e Alzano Lombardo“. Queste le parole del sindaco Giorgio Gori nel corso del Consiglio Comunale. Si difende così il primo cittadino di Bergamo, respingendo l’addebito mosso dall’opposizione rappresentata dalla Lega.
Nella serata di ieri, lunedì 15 giugno, il Carroccio avrebbe additato il primo cittadino di non aver isolato una delle aree più colpite dal Covid-19, sostanzialmente, per tutelare interessi e rispondere alle pressioni di alcuni imprenditori della zona.
Il sindaco Gori, riporta la redazione di Fanpage, avrebbe rivelato anche un retroscena sino ad ora mai emerso. Il primo cittadino di Bergamo avrebbe dichiarato che il giorno prima che venisse indetto il lockdown dell’intera regione, il presidente Fontana disse a lui e ad altri sindaci che, dopo un confronto con degli esperti in materia, aveva appurato che la Regione non aveva i poteri per istituire la zona rossa.
Un’indicazione che, a posteriore, si è rivelata errata come anche ammesso dall’assessore al Welfare Giulio Gallera.
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Il sindaco Giorgio Gori ha poi chiosato affermando di non aver mai subito pressioni e di aver esclusivamente appreso dello stato di preoccupazione di alcuni imprenditori. Mai pertanto ostacolò o impedì l’istituzione di una zona rossa tra Nembro ed Alzano, anzi lui era favorevole a che la questione giungesse ad una repentina soluzione.
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