Human Library. Dilaga il progetto nato 20 anni fa in cui i lettori “prendono in prestito” persone e non libri e ne “leggono” la storia
Quando si legge un libro si ha spesso la sensazione di fare un viaggio nella vita di altre persone. Con l’occhio della fantasia vedi posti dove non sei mai stato, conosci gente che non hai mai incontrato, vivi esperienze che non ti sono familiari e che probabilmente non affronterai mai.
Hai combattuto la balena bianca con il capitano Achab, attraversato il Monte Fato con Frodo, risolto crimini efferati con Sherlock Holmes, cavalcato draghi e lanciato magie con Harry e i suoi amici di Hogwarts.
Ebbene, rivisitate il concetto di “vivere vite degli altri” e fatelo sul serio. Nasce così il progetto Human Library.
In una biblioteca vera e propria, i “libri” sono persone alle quali viene chiesto di raccontare le loro esperienze uniche e speciali. I “lettori” possono scegliere tra vari “titoli” (a volte provocatori) e “prenderli in prestito” (Ragazza lesbica, Donna islamica col velo, Emigrato albanese, tanto per citarne alcuni).
E’ un modo per celebrare la diversità e promuovere l’uguaglianza riconoscendo deliberatamente differenze, stili di vita, etnie, fedi, disabilità, capacità e caratteristiche che possono essere stigmatizzate. Il presupposto è di provocare uno sconvolgimento nell’esistenza del “lettore” e l’abbattimento dei pregiudizi.
Si offre l’opportunità di “prendere in prestito” una persona per avere una conversazione sicura e rispettosa. Human Library ha il potenziale per sfidare i pregiudizi, gli stereotipi e gli stigmi che possono portare alla discriminazione.
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Human Library, come si svolge una “lettura”
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Il primo evento si è tenuto nel 2000 a Copenaghen e da allora l’Organizzazione delle Human Library, fondata da Ronni Abergel, è diventata un fenomeno internazionale con “biblioteche” in oltre 70 paesi. Ogni libro umano è un volontario e, oltre a rispondere a domande pertinenti, ha anche la facoltà di non replicare o di iniziare un dialogo con botta e risposta. Ciò che non dovrebbero fare è trasformare la conversazione in narrazione o autopromozione.
Le biblioteche umane usano una terminologia familiare. Alla scrivania principale è disponibile un elenco di “libri” e ogni lettore riceve una tessera da uno dei bibliotecari.
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Gli eventi della Human Library si svolgono già nelle scuole e un nuovo schema pilota è ora in fase di sperimentazione in grandi aziende lungo linee simili chiamate “Prendi in prestito un collega”.
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