Beppe Savoldi, 165 presenze e 77 gol totali con la maglia del Napoli tra campionato e coppe, ha accompagnato le telecronache del Napoli di Gianluca Di Marzio con il suo commento tecnico fino ai primi anni del ritorno in A degli azzurri. Beppe-Gol, così soprannominato, centravanti classico, rapinatore d’area e forte nel colpo di testa, venne strappato dal Napoli al Bologna per la cifra mai raggiunta all’epoca in Italia di due miliardi di lire. Una parte, della cifra era il corrispondente valore delle due contropartite, il forte attaccante Clerici e Rampanti, per un totale di 600 milioni. La stampa nazionale attaccò l’acquisto avanzando critiche sulla cifra eccessiva.
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Savoldi all’attacco del potere, una storia datata
Molti a Napoli pensavano, in realtà, che quell’acquisto del centravanti della Nazionale Italiana di calcio da parte di un club che non aveva il palmares delle solite tre con le maglie a strisce, desse fastidio. In quegli anni scoppiò anche il colera e gravi furono anche i riferimenti e gli attacchi che ancora oggi, appena pochi mesi fa uno striscione all’esterno del Meazza, i tifosi delle varie squadre italiane inneggiano all’epidemia del colera che si è avuta al Sud, e non solo a Napoli, per un breve periodo di quell’epoca calcistica. Savoldi, però, non le ha mai mandate a dire ed ha sempre scelto l’istinto alla “politica”.
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Così, intervistato da una radio campana in merito alla fine del suo rapporto da commentatore tecnico di Sky, ha affermato: “Forse mi consideravano troppo filo-napoletano per continuare le telecronache a Sky Sport?“.