La Confindustria targata Bonomi, ex presidente di Asso Lombarda, non fa altro che rimarcare, ad oggi, quella che è ben lontana da un’associazione di categoria. Fino ad ora dal nuovo presidente sono arrivate solo critiche ma nessuna argomentazione concreta e articolata, nessun piano proposto al governo per realizzare quello che chiedono, che ancora, in realtà, si è capito nello specifico. L’ultimo comunicato si può sintetizzare nelle seguenti parole: “E’ mancata finora una qualunque visione sulla Fase 3, da far seguire a chiusure e riaperture. La fase cioè in cui definire sostegni immediati alla ripresa di investimenti per il futuro”. Gli industriali battono sempre critiche, con una periodicità che somiglia a quella di una forza politica di opposizione.
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Stati Generali, le ultime critiche di Bonomi
Bonomi si oppone e basta e in maniera persistente, anche durante gli Stati Generali che sono un confronto tra tutte le parti sociali, e quindi anche per gli industriali, per indirizzare al meglio le risorse europee post-covid. Il partito del no che non piaceva all’ex ministro dell’Interno sembra un altro. Nell’ultimo comunicato Bonomi si è interessato anche di gestione sanitaria, quando il 70% delle regioni italiane oscillano tra lo zero e il cinque da ormai diverse settimane: “Secondo Bonomi “é stato un errore non avere approfittato dei due mesi di lockdown e di emergenza sanitaria per definire una metodologia di prevenzione basata sulla raccolta di dati ricavati da tamponi e test sierologici di massa, da convogliare con tecnologie digitali a presidi di medicina territoriale per la diagnostica precoce, così da rendere possibili eventuali restrizioni ma solo su base microgeografica”.
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Alcune indiscrezioni, in realtà, parlano di una Confindustria che non ha gradito la sintonia del governo con i sindacati dell’incontro di ieri. Intanto il partito del no incalza e aumenta la sua pressione. Bonomi si candida a diventarne nuovo leader.