Misure di sicurezza blande, Galli ricorda cosa succede ancora negli ospedali

L’infettivologo chiarisce che l’emergenza non è ancora passata. Le misure di sicurezza sono necessarie e vanno rispettate: “Ci sono malati intubati, il virus c’è sempre”

coronavirus galliNegli ultimi giorni si rincorrono le dichiarazioni di chi sostiene che il virus del Covid-19 sia mutato e che sia meno forte e letale come ai primi tempi. C’è chi sostiene poi che le mascherine come il distanziamento sociale siano inutili e fastidiosi e che in autunno il virus non sarà altro che una influenza. Niente di più sbagliato per Massimo Galli, direttore della terza divisione di malattie infettive dell’ospedale Sacco di Milano, esperto che in questi mesi abbiamo imparato a conoscere.

Il virus è sempre lì ed è sempre lo stesso“. Ha detto senza giri di parole e ricorda i colleghi che ancora lo combattono: “al San Raffaele Pisana l’epidemia c’è già stata, i miei colleghi all’ospedale Tor Vergata hanno dei casi di persone intubate, in cui la malattia è sempre quella che era”.

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Non ci sta a sentir dire che il virus sta scomparendo l’esperto e il focolaio del San Raffaele ne è la prova: “non diciamo fanfaluche: il virus è quello che è, e nel momento in cui infetta la persona giusta, e cioè quella con i fattori di rischio particolari, la porta fino alle condizioni in cui ha portato le persone all’inizio dell’epidemia”. Questo per ricordare che i casi gravi ci sono ancora, come i decessi e le persone intubate in terapia intensiva.

Proprio per questo specifica che seguire le regole è importante, anche se qualcosa è andato non per il verso giusto.

Misure di sicurezza, Galli: “meno regole ma che siano rispettate”

Coronavirus Galli
Il virologo Galli (GettyImages)

Il professor Massimo Galli ritorna sull’importanza di seguire le regole, quelle di contenimento, per cercare di fermare l’avanzata del virus. Si è creato però un problema: “queste regole sono state talmente enfatizzate ed estremizzate, soprattutto quelle che hanno riguardato la riapertura di molti esercizi pubblici, da essere diventate difficilmente applicabili. E rendendole difficilmente applicabili, hanno perso mordente e significato” incalza lo studioso.

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Galli ricorda che stare lontani e tenere la mascherina non è difficile, ma in certe situazioni lo diventa. Per andare al bar o al ristorante, ricorda “si devono seguire delle regole estremizzanti, al limite dell’applicabilità, e quindi probabilmente diventano ampiamente disattese o comunque portano ad un comportamento di scarsa attenzione”.

Ecco perché secondo l’infettivologo serve una rivalutazione delle disposizioni. “Meno regole ma che siano rispettate, bisogna cercare di far rispettare il minimo indispensabile – chiarisce – Perlomeno cercare di mantenere le precauzioni e il distanziamento così come sono state prospettate fin dall’inizio”.

Le tre regole base, diffuse fin dallo scoppio dell’epidemia, non possono essere messe da parte: distanziamento, mascherine e igiene delle mani vanno rispettate sempre.

misure di sicurezza
(Getty Images)

Non bisogna dimenticare, dice chiaramente Galli, che “il virus è sempre lì” e “visto che il vaccino non ci sarà subito, quello che dobbiamo fare è mantenere determinate precauzioni, non ci sono alternative”.

 

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