La Norvegia si difende dall’accusa che vorrebbe il salmone europeo colpevole dell’epidemia a Pechino. L’ipotesi di una nuova ondata terrorizza il mondo, non solo l’Asia.
Nel mercato di Xinfadi, a Pechino, si è registrato un nuovo focolaio che fa tremare la Cina e il mondo intero.
Di conseguenza, in base a quanto riportato dal South China Morning Post, noto giornale di Honk Kong, la Cina ha sospeso le importazioni di salmone dall’Europa.
Non solo. Sempre in base a The Post, come viene chiamato il giornale di Hong Kong, i principali supermercati di Pechino hanno eliminato il salmone dagli scaffali. Persino i ristoranti avrebbero epurato i propri menu bandendo il salmone.
Eppure secondo gli esperti è molto difficile che il pesce di per sé possa aver veicolato il virus.
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Perchè i cinesi pensano che sia tutta colpa del salmone
Da un lato c’è il timore che l’Europa possa essere responsabile di un secondo contagio. Tant’è che Wu Zunyou, epidemiologo cinese al vertice del Centro di controllo e prevenzione delle malattie, avrebbe parlato di somiglianze del nuovo ceppo a quello europeo, non riscontrabile a raffronto con quello cinese dei mesi passati.
Ma questo non basta a incriminere i salmoni europei.
E peraltro anche Chen Bei, numero due del governo municipale di Pechino, ha affermato che la seconda ondata deve ritenersi «in via preliminare provocata dalla trasmissione da uomo a uomo» ma ha aggiunto oppure da «un’infezione dovuta alla contaminazione di articoli e ambiente».
La Norvegia si è difesa. Il ministro della pesca Odd Emil Ingebrigtsen ha affermato che «Il caso è in fase di risoluzione» e aggiunto «Oggi stiamo lavorando ai dettagli e posso confermare che la questione sembra essere stata risolta».
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