Di legalizzazione della cannabis vorrebbero parlare agli Stati Generali dell’economia 100 parlamentari della maggioranza firmatari di una lettera al premier Conte. Tra le ragioni della richiesta quella principale è legata ai favolosi incassi che la legalizzazione permetterebbe.

Tra i firmatari c’è il deputato M5s Michele Sodano.
Più precisamente Sodano è il primo e spiega a Il fatto Quotidiano: “Il punto di buon senso non è più spinello sì o spinello no, ma la possibilità di strappare un business miliardario alle mafie“.
Perchè che la legalizzazione della cannabis sia un business pazzesco è indubbio e che le mafie ne traggano enormi benefici anche.
Non a caso quindi Stati Uniti e Canada hanno sperimentato la via legale dei cannabinoidi.
La legalizzazione comporterebbe non solo introiti diretti e indiretti per lo stato ma anche nuovi posti di lavoro e quindi ricchezza per i cittadini.
Tutte cose in verità note e da anni a gran voce sostenute dalle varie associazioni pro legalizzazione della canapa.
Ma allora cosa è cambiato?