Eurogruppo, restano le distanze: a metà luglio faccia a faccia decisivo

Eurogruppo, restano le distanze: i 27 si incontreranno a metà luglio per cercare di superare le loro differenze definitivamente

Il Parlamento Europeo (Getty Images)

I leader europei hanno programmato di incontrarsi faccia a faccia a metà luglio a Bruxelles per trovare un accordo su un massiccio piano di recupero post-coronavirus. Venerdì 18 giugno, una prima tavola rotonda ha messo in evidenza i disaccordi tra i capi di stato e di governo.“Sta emergendo un consenso, il che è molto positivo, ma neanche le difficoltà devono essere sottovalutate” , ha dichiarato il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, direttore del vertice in videoconferenza. Intendiamo organizzare un vertice fisico a metà luglio a Bruxelles”, ha annunciato il belga, che nel frattempo dovrebbe elaborare una proposta rivista, tenendo conto delle obiezioni degli Stati.

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Eurogruppo, restano le differenze

Intanto le posizioni distanti esistono ancora. “Ci sono enormi differenze di opinioni nella discussione sul Recovery fund. Non so dire se chiuderemo la discussione entro la pausa estiva. Nessuno di noi vuole tirarla per le lunghe. La velocità aiuta, ma in questa discussione il contenuto è fondamentale”. Così il premier olandese, Mark Rutte, sul finire della videoconferenza con i partner membri. D’altra parte, sottolinea Rutte, “da quanto mi risulta il pacchetto da 540 miliardi” delle misure già approvate (Mes light, Sure per la disoccupazione e fondi Bei) sono ancora intatte”. “Il premier svedese Lofven – ha detto Rutte – ha presentato la posizione comune” dei quattro Paesi frugali “parlando a nome di tutti noi, e poi ciascuno ha evidenziato alcuni aspetti. Personalmente ho detto che i Paesi che useranno il Recovery fund “dovranno mettere la loro casa in ordine, per non doverlo usare di nuovo” con una nuova crisi in futuro. Vogliamo aiutare, ma gli altri devono aiutare loro stessi”.

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Bandiera europea (foto Pixabay)

La riunione faccia a faccia faciliterebbe le discussioni su un argomento urgente e complesso che richiede l’unanimità degli Stati membri. Secondo il presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, diversi leader hanno insistito sulla necessità di raggiungere un accordo prima della pausa estiva. Un accordo su questo piano da 750 miliardi di euro segnerebbe un passo importante nella costruzione europea. Perché questa somma sarà presa in prestito per la prima volta a nome dell’Unione europea sui mercati, rompendo il tabù di un debito europeo comune

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