Il Miur in una nota assicura che nella prossima settimana ci sarà un incontro con Regioni ed Enti locali per programmare il ritorno a scuola in sicurezza
Negli ultimi giorni, complici gli esami di terza media e soprattutto quelli di stato, che si sono svolti in presenza dopo quattro mesi di stop forzato, si è tornato a parlare della riapertura delle scuole.
C’è l’ok dell’inizio a settembre dal Governo. Lo ha detto a chiare lettere la ministra dell’istruzione Lucia Azzolina che ha già parlato di una ipotetica data fissata, forse, per il 14 settembre. Vicino incombono le elezioni ma c’è chi parla di usare altri locali, e non quelli scolastici.
Il ministero dell’Istruzione “ha già ipotizzato la data del 14“, lo si dice chiaramente in una nota del Miur. Spiega come si stia lavorando per organizzare al meglio il ritorno sui banchi di scuola. Altra data importate quella del primo settembre in cui le scuole riapriranno “per accogliere gli studenti che hanno necessità di recupero degli apprendimenti” dicono ancora dal Miur.
In questi giorni sono state raccolte “le proposte di tutte le parti coinvolte” programmando un incontro. Regioni e agli Enti locali sono stati chiamati a confrontarsi in un appuntamento “da tenersi la settimana prossima”. Un appuntamento per definire e chiudere le linee-guida che scandiranno i nuovi ritmi scolastici. Un modo per lavorare insieme e definire un piano comune.
LEGGI ANCHE -> Per l’Oms è possibile un vaccino entro la fine dell’anno
Scuola, i garanti per l’infanzia scrivono a Conte
In questi giorni in cui c’è ancora incertezza per il futuro della scuola non mancano le perplessità da parte di comuni e regioni. Sull’argomento si sono espressi anche i garanti dell’infanzia delle regioni. Si sono rivolti direttamente al premier Giuseppe Conte, oltre che al ministro dell’istruzione Lucia Azzolina e al presidente di Anci Antonio Decaro, con una lettera.
Lo hanno fatto per “richiamare l’attenzione del Governo” in merito alla riapertura delle scuole con un focus sul benessere di bambini e ragazzi affinché vengano affrontate delle questioni importanti. Si punta in primis all’istituzione di linee guida nazionali che prendano in considerazione “bisogni e peculiarità delle differenti età e dei diversi cicli di studio”.
LEGGI ANCHE -> Seconda ondata Coronavirus, Galli: “Contemplati due scenari”
Prediligere attività all’aperto, ridurre il numero degli alunni per classe, promuovendo ancora la didattica a distanza sono le maggiori richieste fatte dai garanti. Essi auspicano che ci siano “maggiori investimenti nell’edilizia scolastica e nella dotazione tecnologica e informatica”.