Diciassette morti sull’A4 nel 2017. Sentenza storica, Janos Varga condannato per omicidio colposo plurimo, a giudizio anche tecnici di Anas e Autostrade.
Corte d’Assise di Verona – Sentenza storica quella impartita a Janos Varga, autista del bus ungherese che, nella serata del 20 gennaio del 2017, a causa di un colpo di sonno andò ad impattare contro un pilone del cavalcavia dell’autostrada A4 Milano-Venezia, in prossimità del comune di San Martino Buon Albergo, causando prima l’incendio del bus e poi la morte di 17 persone, tra cui 11 studenti.
I ragazzi, di età compresa tra i 15 ed i 17 anni, stavano rientrando a Budapest dopo una settimana bianca in Francia. Il bilancio del tragico incidente è salito poi a 18 vittime, con la scomparsa due anni dopo di Vigh Gyorgy, il “professore eroe” che in quell’occasione riuscì a salvare alcuni studenti dall’incendio, ma non potè fare nulla per i suoi due figli.
Il giudice Luciano Gorra, accogliendo la richiesta del PM Paolo Sacher, ha condannato Varga a 12 anni di reclusione ed inibizione perpetua del diritto alla guida in Italia. Riconosciuti ai familiari delle vittime provvisionali per circa 5 milioni di euro.
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“Sono tre anni e mezzo che aspettiamo questa sentenza, credo che questa condanna farà storia”. Lo ha detto il presidente dell’Associazione Italiana Familiari e Vittime della Strada, Alberto Pallotti. In aula erano presenti i genitori di alcune delle vittime, tutti studenti tra i 15 i 17 anni. Madri e padri che indossavano t-shirt nere con impresso il volto dei lori figli e sulle spalle il nome. “È stato comminato il massimo della pena che aveva chiesto il PM, – ha osservato ancora Pallotti – oltre ad una provvisionale senza precedenti e all’inibizione permanente dalla guida su tutto il territorio nazionale”.
Durante la sentenza il giudice ha accolto anche la richiesta di Sacher di rinviare a giudizio altre cinque persone con l’accusa di omicidio stradale. Tra queste Alberto Brentegani (responsabile di quel tratto della autostrada A4 Brescia-Padova), Luigi Da Rios (capo dell’ufficio tecnico e progettista dei lavori di sistemazione dello spartitraffico centrale e delle barriere, risalenti al 1992), Michele De Giesi, Maria Pia Guli ed Enzo Samarelli.
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Giesi, Giuli e Samarelli facevano parte della commissione Anas del 1993 che collaudò i lavori di fornitura e posa in opera delle barriere stradali, in particolare l’armatura di contenimento contro cui si è schiantato il pullman. L’udienza per loro è stata fissata a dicembre 2020.
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