La Protezione civile, nella giornata di oggi domenica 20 giugno ha diramato il bollettino in merito ai numeri dell’epidemia da Covid-19 in Italia.
La Protezione Civile, come di consueto, ha pubblicato i dati relativi all’epidemia da Covid-19 in Italia. Il totale delle persone risultate positive al virus è salito a 238.499 con un incremento di 224 casi. Di questi sono 20.972 gli attualmente positivi (-240). Anche i pazienti ricoverati in terapia intensiva sono scesi, ad oggi risultano 148, ossia 4 in meno di ieri. Le persone guarite dall’inizio dell’emergenza sono 182.893, con un incremento da ieri di 440 soggetti. Infine il bilancio dei decessi è giunto a 34.634 con 24 vittime registrate nelle ultime 24 ore.
Nella giornata di ieri è stato Pubblicato sul sito della Protezione Civile il bollettino per aggiornare lo stato dell’epidemia da Covid-19 in Italia. Stando a quanto riportava il comunicato, i casi di contagio complessivi salivano a 238.275 (+262). In calo, invece, i soggetti attualmente positivi che ammontavano a 21.212. Scendevano anche i pazienti ricoverati in terapia intensiva: 152 in totale. Il numero dei guariti era giunto a 182.453. Infine, purtroppo, nuova crescita dei decessi che portavano il bilancio complessivo a 34.610.
PER APPROFONDIRE LEGGI QUI —> Aggiornamento Protezione Civile: il bollettino del 20 giugno
Nella giornata di venerdì, i casi di contagio complessivi salivano a 238.011 (+251). In calo, invece, i soggetti attualmente positivi che ammontavano a 21.543. Scesi anche i pazienti ricoverati in terapia intensiva: 161 in totale. Il numero dei guariti era giunto a 181.907. Infine, purtroppo, nuova crescita dei decessi che portavano il bilancio complessivo a 34.561. Il Dipartimento venerdì ha precisato che la Regione Abruzzo aveva effettuato un ricalcolo dei casi totali, sottraendo 2 errati positivi e la Regione Sicilia aveva sottratto dai casi per un totale di 397 unità.
PER APPROFONDIRE LEGGI QUI —> Protezione Civile, il bollettino del 19 giugno: oltre 1.500 positivi attuali in meno
La pandemia ha lasciato delle ferite che anche quando il virus sarà sconfitto non si cancelleranno. Le vittime dall’inizio dell’emergenza ad oggi hanno superato le 34mila unità. Per ciascuna di loro, ad assistere al crudele agire del virus, familiari ed amici i quali nulla hanno potuto in quel frangente, neppure porgere al proprio cari un ultimo saluto.
Un immane dolore ed una spendita di vita umane che secondo alcuni poteva essere evitato. Alcuni, come nel caso di numerosi familiari di vittime registratesi in Lombardia, attribuiscono l’elevato numero dei decessi ad una scadente gestione dell’emergenza.
I familiari delle vittime chiedono la verità per le perdite subite ed adesso reclamano a gran voce, riporta l’Agi, spiegazioni alla Regione Lombardia circa la “mancata nomina di un presidente della commissione d’inchiesta che vada a capire se e cosa non ha funzionato nella gestione della pandemia per evitare gli stessi sbagli nel caso di un ritorno del Covid”.
PER APPROFONDIRE LEGGI QUI —> Familiari delle vittime del Covid-19, richiesto importante chiarimento alla Regione Lombardia
Il professor Matteo Bassetti, direttore della clinica di Malattie infettive del Policlinico San Martino di Genova, ha fatto eco al direttore dell’Istituto Mario Negri di Milano Giuseppe Remuzzi. Quest’ultimo affermo che nonostante continuino a registrarsi casi di nuovi positivi, questa positività non ha grandi riverberi nella vita quotidiana.
A meglio precisare, Bassetti ha precisato che sarebbe opportuno una volta conclamata la positività verificare quanto un soggetto possa essere contagioso: “Rischiamo di isolare e bloccare a casa persone che probabilmente non rappresentano un pericolo”.
Infine, ha chiosato ribadendo un concetto più volte espresso in merito agli asintomatici. Probabilmente molti di loro non sono contagiosi.
PER APPROFONDIRE LEGGI QUI —> Covid19. Bassetti e Remuzzi: “Carica virale bassa per i nuovi positivi”
All’inizio della pandemia, le mascherine, uno dei dispositivi di sicurezza personale maggiormente richiesti per ridurre i contagi, erano quasi introvabili. Che si trattasse di FFP1, FFP2 o FFP3 la domanda era sempre maggiore dell’offerta.
Per tale ragioni in molti hanno deciso di produrle impiegando metodi casalinghi o affidandosi a tutorial reperiti in rete, e numerosi invece i professionisti del settore artigiano che hanno deciso di sopperire alla mancanza producendone con i materiali a propria disposizione. Ma queste mascherine, sono efficaci? Qual è il loro grado di protezione? A rispondere alcuni esperti.
PER APPROFONDIRE LEGGI QUI —> Mascherine di stoffa fai da te: sono efficaci? Cosa dicono gli esperti
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