Il nuovo programma di ripartenza dell’India rappresenterebbe nei suoi punti cardine una vera e propria minaccia non solo per l’ambiente, ma anche per gli autoctoni.
In barba a quelle che sono state le indicazioni dell’International Agency of Energy e delle associazioni ambientaliste, che hanno spinto per una ripartenza green post covid, l’India ha deciso di canalizzare la propria ripresa sul carbone.
Come? Battendo all’asta, cui potranno partecipare anche privati esteri, le concessioni per effettuare le estrazioni. Quanto ricavato dalla vendita sarà ovviamente tutto denaro a disposizione dello Stato.
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India, il carbone alla base della ripartenza: le criticità della manovra
Un’asta a mezzo della quale sono state messe in vendita le concessioni per le estrazioni di carbone, questo il piano di ripartenza post Covid che secondo le autorità indiane aiuterà il Paese a riprendersi. La gara ha ad oggetto ben 41 miniere che in termini di produzione si traduce in oltre 220 milioni di tonnellate.
Un piano decisamente poco green che però ad avviso del primo Ministro Narendra Modi, riporta la redazione di Rinnovabili.it, sarebbe l’unico modo per far risollevare l’India. Ad avviso del premier con tale manovra il Paese sarà in grado di sbloccare il settore del carbone che invece era fermo da anni. Narendra Modi ha inoltre aggiunto che questa misura agevolerà anche gli autoctoni che vivono nelle zone d’estrazione. Concordemente si è espresso anche il ministro alle miniere, Pralhad Joshi: la manovra consentirà alla nazione di essere autosufficiente dal punto di vista energetico.
Eppure da un punto di vista non solo ambientale, avrebbe più pecche che benefici. L’India, in primo luogo, non necessiterebbe di questa estrazione considerato che la richiesta è sempre minore dato l’ingresso sul mercato delle energie rinnovabili. Inoltre l’allocazione delle miniere sarebbe in zone dal punto di vista ambientale molto precario ed in cui abitano non solo indigeni ma ove si troverebbero delle biodiversità ineguagliabili.
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Stando a quanto riporta la redazione di Rinnovabili.it, infatti, nel Madanpur North avente una superficie di soli 21 kmq, ben 19 di essi sono foresta.
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