Pronto il restauro di Piazza del Duomo a Milano, un privato finanzierà i lavori con 3,1 milioni di euro
Un lavoro che vedrà messi in campo ben 3, 1 milioni di euro e che rientra nel progetto di riqualificazione urbana della città, fortemente voluto dalla giunta del sindaco Sala. Il restauro milanese interesserà Piazza del Duomo, via Mazzini, via Mengoni e via Gregorius (di cui 404mila euro per quest’ultimo palazzo storico) e sarà un lavoro per la messa in sicurezza delle facciate degli edifici presenti in queste zone e anche della Cittadella degli Archivi. Per questo importante lavoro che avverrà nei luoghi simboli della città di Milano si è programmato di procedere a lotti e le impalcature allestite copriranno solo il 25% della superficie delle strutture, ovviamente per non deturpare il paesaggio. La realizzazione complessiva dei lavori sarà di 48 mesi non prorogabili.
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Si tratta di “un lavoro a costo zero”, che non graverà sul bilancio delle casse della città, come ha annunciato Roberto Tasca, assessore al bilancio e al demanio. La giunta per non gravare sui bilanci ha infatti avanzato una proposta di sponsorizzazione di privati che desiderano partecipare alle migliorie dei beni artistici del capoluogo lombardo. Una soluzione per sensibilizzare e avvicinare i privati alla gestione delle necessità cittadine ma anche una proposta già consolidata in moltissime altre capitali europee.
Il comune permette ai privati benefattori di usufruire dello spazio occupato dalle impalcature dei lavori per farsi pubblicità però lo spazio coprirà solo il 25% delle campate degli edifici. Uno scambio quindi pensato nei minimi dettagli e che va tutto a beneficio del cittadino. La proposta ha già suscitato subito l’interesse di alcuni privati, tanto che sembra essere già spuntato uno sponsor che finanzierà tutta la ristrutturazione generale. Il comune però rassicura che, come previsto dal Codice degli Appalti, all’atto di presentazione del progetto definitivo, saranno dati 30 giorni per dare modo ad altri soggetti di presentare i propri progetti. Le attività di sponsorizzazione, previo consenso della Sovraintendenza dei beni artistici, riguardano anche la redazione e l’attuazione di un Piano di Conservazione comunale a cura dello sponsor in primis insieme con l’Amministrazione Comunale e di un Consuntivo Scientifico sulle opere.
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Aggiunge Tasca: “Un passaggio che racconta molto bene il grado di partecipazione dei privati all’interesse pubblico. Con le dovute garanzie a tutela dei beni comunali e della libera concorrenza, contenute in questa delibera, credo che il connubio pubblico-privato sia una strada virtuosa da perseguire“.
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