Caporalato in Calabria. Lavoratori del Bangladesh costretti a faticare in condizioni disumane al limite della schiavitù. Sette persone ai domiciliari
Sequestrata un’azienda agricola di Amantea, 5 imprenditori italiani e 2 caporali stranieri arrestati e posti ai domiciliari. La polizia di Paola, in Calabria, ha condotto un’indagine che ha portato a galla una situazione agghiacciante. Lavoratori del Bangladesh venivano forzatia faticare in condizioni disumane, costretti a turni di 26 ore per una paga di 1,50 € l’ora. Per mesi hanno sopportato di essere ospitati in alloggi fatiscenti, di mangiare per terra come animali mentre i lavoratori italiani potevano stare comodamente al tavolo. Erano soggiogati da insulti e minacce. Vivevano in 70 metri quadrati, con bagni rotti e inadeguati.
Qualora invocassero una pausa, erano vessati anche tramite lancio di oggetti contro di loro. Si tratta di vera e propria schiavitù.
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L’indagine della procura, diretta da Pierpaolo Bruni, è partita grazie alla denuncia di un lavoratore, stanco delle condizioni disumane alle quali era costretto insieme ai suoi connazionali.
I capi di accusa sono intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro di cittadini stranieri.
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