Fanno discutere le dichiarazioni rilasciate dal virologo Guido Silvestri che mette in dubbio l’utilità dei modelli matematici usati per l’epidemia Covid
Con l’epidemia Covid ormai fortunatamente in una condizione di controllabile stabilità è arrivato come sempre il momento delle polemiche. A far discutere questa volta è l’uso dei modelli matematici che sono stati usati per prevedere l’andamento dell’epidemia. Secondo il virologo Guido Silvestri tali modelli, durante il periodo dell’emergenza, si sono dimostrati infatti del tutto inadeguati. Un’inefficienza che ha spinto il professore a dichiarare addirittura che sarebbe necessario “promettere di non usarli mai più in futuro per prendere decisioni politiche“. Una posizione netta che ha inevitabilmente provocato un’accesa protesta da parte del mondo dei matematici con precise accuse di oscurantismo.
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La polemica sui modelli matematici usati nell’emergenza Covid
Sui modelli matematici attraverso i quali si è cercato di muovere le decisioni politiche, le polemiche in realtà non sono mai mancate. Secondo alcuni infatti si è trattato da subito di un vero e proprio disastro a causa dell’eccessivo pessimismo sul numero di contagi e sulla mortalità. Tali modelli sopratutto non avrebbero tenuto conto dei provvedimenti che le istituzioni avrebbero messo in atto durante l’emergenza per fronteggiare l’epidemia Covid. La difesa dei matematici in realtà è molto semplice e condivisibile: secondo i modellisti infatti tali modelli avevano solo il compito di fornire un ventaglio di previsioni, alcune anche molto in linea con il reale andamento dell’epidemia. Il problema a questo punto sembra più che altro legato alla cattiva interpretazione dei modelli da parte di pubblico e politici. In questo caso infatti i modelli matematici può che calcoli che potevano dare una visione possibile dello sviluppo dell’epidemia Covid sono stati assunti ed elevati a veri e propri oracoli infallibili.
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Basti ricordare quando il ministro Boccia ha chiesto alla comunità scientifica di fornire “certezze inconfutabili” sull’epidemia.