Resistente alla chemio guarisce dalla leucemia | Un successo tutto italiano

È la storia di un uomo di 35 anni che è completamente guarito dalla leucemia grazie all’utilizzo di un farmaco in abbinamento alla chemioterapia. Il grande risultato allo Ieo di Milano

leucemia
Lo Ieo di Milano (foto dal web)

Un grande risultato quello che è stato raggiunto all’Istituto Europeo di Oncologia di Milano. Si festeggia per essere riusciti a salvare un uomo di 35 anni affetto da leucemia. La malattia mieloide acuta, una delle forme più gravi del male, è resistente alla chemioterapia. Ma nonostante questo l’uomo è guarito completamente grazie all’utilizzo del farmaco Venetoclax in combinazione alla chemioterapia.

Un risultato incredibile che sorprende e per il quale si festeggia. Hanno lavorato a questo i medici della Divisione di Ematoncologia e Trapianto di Midollo, diretta da Corrado Tarella. La grande vittoria è stata pubblicata da Elisabetta Todisco, referente del Gruppo Leucemie, sulla rivista scientifica Leukemia & Lymphoma.

Essenziale è stato l’uso del farmaco Venetoclax, utilizzato come terapia di salvataggio in una prima fase. Poi il paziente è stato sottoposto a trapianto allogenico di cellule staminali emopoietiche, e, in un secondo momento, il farmaco è stato somministrato ancora una volta come terapia di mantenimento, con un dosaggio più basso, dopo il trapianto.

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Il farmaco è stato essenziale perché il paziente fin da subito si è dimostrato refrattario alla chemioterapia. Mentre ha risposto benissimo all’associazione tra farmaco e cura. Il farmaco, inoltre non era mai stato usato prima come terapia di mantenimento post-trapianto.

Guarisce dalla leucemia, gli studi di Milano vanno avanti

Leucemia
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La malattia residua del paziente è stata monitorizzata attentamente fino a quando non è scomparsa del tutto. Una grande traguardo questo non recente, ma che risale a circa due anni fa, periodo in cui è stato effettuato il trapianto. Oggi però si colgono i risultati positivi di una tecnica di successo. Il 35enne sta bene ed è del tutto guarito.

“Siamo felici prima di tutto perché a più di due anni dal trapianto allogenico di cellule staminali ematopoietiche, il paziente non ha malattia residua e sta bene – ha commentato Todisco – e in secondo luogo perché pensiamo che il risultato sia riproducibile in casi analoghi”.

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E sulla base di questi straordinari risultati i medici ammettono di voler organizzare uno studio clinico nell’ambito del Gruppo Italiano Trapianto di Midollo (GITMO) con lo scopo di consolidare i nostri risultati.

Leucemia
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Nello specifico vogliono ancora testare il farmaco Venetoclax in associazione e alla chemioterapia perché allo Ieo sono convinti che questa associazione “possa vincere la chemioresistenza di alcune forme di leucemia acuta, mentre in monoterapia possa essere efficace e ben tollerato come terapia di mantenimento post- trapianto allogenico”.

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