“Tranquillamente Enoturismo”: riparte con un nuovo protocollo l’accoglienza nelle aziende agroalimentari e nelle cantine italiane
L’enogastronomia è entrata con forza tra i trend del turismo mondiale e numerosi sono gli studi che confermano l’ascesa di questo segmento, con l’Italia favoritissima sotto questo aspetto. 825 prodotti agroalimentari e vitivinicoli ad Indicazione Geografica; 5.155 Prodotti Agroalimentari Tradizionali; 5 prodotti enogastronomici inseriti nella lista del patrimonio tangibile e intangibile dell’UNESCO; 3 città UNESCO dell’enogastronomia; 337.172 imprese di ristorazione; 976 ristoranti di eccellenza; 23.615 agriturismi; 117 musei legati al gusto; 173 Strade del Vino e dei Sapori. A ciò si aggiungono anche visite e degustazioni nelle cantine, birrifici e frantoi, sagre e feste enogastronomiche.
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D’Auria: “L’enogastronomia è un driver che genera valore economico per un territorio”
Il Movimento Turismo del Vino in Italia ha condotto un’indagine sulla situazione del settore post lockdown e ha constatato che la pandemia ha colpito gravemente il turismo enogastronomico, in particolare le cantine. Queste per l’87% dei casi si sono dichiarate danneggiate soprattutto in termini di vendita (91%) e di presenze dirette.
La situazione invalidante per il settore ha spinto alla creazione di un nuovo protocollo internazionale chiamato “Tranquillamente Enoturismo”. Il documento è stato stilato ad opera del Movimento Turismo del Vino Italia ed esperti delle più importanti realtà del settore di Spagna, Francia, Usa, Cile, Messico, Brasile e Sudafrica, coordinati da Roberta Garibaldi. All’interno sono incluse anche le linee guida per la corretta ripresa dell’enoturismo già presenti nel “Decalogo dell’Accoglienza” delle cantine. Il protocollo spiega le norme comportamentali per le visite, l’uso degli spazi e i ristoranti ma anche l’importanza della digitalizzazione: le cantine dovranno organizzare i turni delle visite o limitare il numero dei gruppi, cominciando a utilizzare necessariamente software di prenotazioni.
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Nicola D’Auria, presidente di Movimento Turismo del Vino, spiega: “Dobbiamo rilanciare l’Italia promuovendo i nostri territori, con prodotti nuovi, audaci e innovativi che possono tradurre l’orgoglio italiano in esperienze tangibili per i visitatori”.
“La nostra Associazione – prosegue D’Auria – intende favorire la collaborazione tra i settori vinicoli, alimentari e turistici. Promuovendo in primis le bellezze dell’Italia presso i principali mercati-target, sia nazionali sia internazionali e sostenendo lo sviluppo di un prodotto di turismo sostenibile. Insieme possiamo assicurarci che l’Italia prenda il suo legittimo ruolo/posto come una delle più grandi destinazioni enogastronomiche del mondo“.
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