Niguarda | Fumagalli | “Prima i pazienti gravi morivano”

Il professor Fumagalli del Niguarda descrive la situazione che si vive ora nell’ospedale milanese. “Nei mesi scorsi era un vero incubo”.

Dall’ospedale Niguarda di Milano arrivano parole importanti su quella che è la situazione epidemia in città ed in Lombardia in generale. È quella la regione più colpita in Italia. Il dottor Roberto Fumagalli, che dirige il Dipartimento di Anestesia e Rianimazione della struttura e che insegna anche alla Università Bicocca, rilascia una intervista al Corriere della Sera in edicola oggi.

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“Prima, nel pieno della crisi, avevamo un morto per ogni tre pazienti gravi. Adesso invece stanno guarendo gli ultimi due rimasti”. Si tratta di un uomo di 46 anni e di un anziano di 70. Entrambi hanno sempre fatto registrare un quadro clinico estremamente compromesso e hanno dovuto necessitare di mesi e mesi di ricovero. Da quando è iniziata l’emergenza a febbraio, in pratica. I due hanno preso posto nel reparto ‘Corona-5’ del Niguarda. Il reparto appositamente riservato a chi ha contratto il virus. Il 46enne in particolare da tre giorni ha ricominciato a respirare in maniera autonoma, dopo 87 giorni di degenza in condizioni critiche. Fumagalli fa sapere che tra marzo ed aprile c’era

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