Il direttore dell’Osservatorio Nazionale sulla Salute Ricciardi lancia un avvertimento sugli aerei e gli alberghi per i rischi di contagio da Coronavirus
I Paesi stanno lentamente riaprendo le frontiere e i voli sembrano aver ripreso a viaggiare dopo i lunghi mesi di blocco causato dal lockdown. Proprio per chiarire la nuova situazione che stiamo vivendo è intervenuto Walter Ricciardi, direttore dell’Osservatorio Nazionale sulla Salute, ex presidente dell’Iss. “L’aereo in questo momento va evitato perché le mascherine chirurgiche non sono sufficienti in ambienti chiusi e quando le persone sono così vicine”. Per il professore l’unico modo comprovato per evitare il contagio è il distanziamento sociale e il lavaggio frequente delle mani.
Una normalità quella dei voli aerei (ma degli spostamenti in generale) che deve prestare molta attenzione alle possibili ricadute. La possibilità di riaccendere nuovi focolai non è una possibilità così remota e questo dovuto infatti alla vicinanza troppo stretta con altre persone e lo stare in ambienti chiusi. Le varie compagnie aeree hanno adottato misure interne specifiche per evitare questo tipo di situazione ma il mondo scientifico sembra non essere dello stesso avviso.
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Il nostro Paese è tra quelli con le misure più rigide a riguardo: adottato da subito l’obbligo di lasciare un sedile vuoto per fila e di disporre i passeggeri a rombo per aumentare le distanze, accompagnato da sistemi di filtraggio dell’aria interni. Si è adottata inoltre la prassi di limitare il numero di trolley e zaini nelle cappelliere per evitare occasioni di vicinanza nel momento della partenza e arrivo. Le compagnie inoltre invitano tutti i passeggeri a fare il check-in direttamente online per evitare assembramenti negli aeroporti.
Nella nota Ricciardi spiega che anche le strutture ricettive devono stare in allerta riguardo la disinfezione degli ambienti comuni, degli oggetti e delle superfici comuni. “Il personale, anche durante le pulizie delle camere, dovrà stare molto attento perché se una persona infetta tocca un cuscino poi c’è il rischio che chi dorme in quel letto venga contagiato”.
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Quanto alle scuole, “che dobbiamo riaprirle è poco ma sicuro – spiega. Dobbiamo però stare attenti, perché il rischio può essere ciò che sta accadendo in Israele, dove i giovani si contagiano fuori dalla scuola, in occasioni di raduni, feste, movida, poi vanno a scuola e contaminano tutta la classe”.
Continua: “Motivo per il quale adesso gli israeliani chiudono ogni singola scuola quando emerge un caso o un inizio di focolaio, però, certo, non è facile così. Bisogna quindi studiare soluzioni adeguate ed essere pronti. Dobbiamo riaprire ma tutelando la salute del personale docente e degli studenti ma soprattutto dei genitori e dei nonni dei ragazzi”.
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