Un vaccino sperimentale in Brasile, al via le iniezioni ai volontari

In Brasile, dove la pendemia è tuttora in corso, è inziata la sperimentazione di un vaccino che viene iniettato a volontari. Non mancano dubbi sulla sua efficacia.

Un vaccino sperimentale in Brasile, al via le iniezioni ai volontari
Vaccino (foto Unsplash)

L’Università Federale di San Paolo (Unifesp) ha annunciato che i ricercatori brasiliani hanno iniziato a iniettare ai volontari dosi di un vaccino sperimentale che è stato sviluppato dall’Università di Oxford con il laboratorio AstraZeneca.

Si tratta del vaccino ChAdOx1 nCoV-19 ed è stato testato anche su volontari nel Regno Unito e questa settimana sarà testato anche in Sudafrica.

Il Brasile però rimane il paese al momento ideale per i test perchè la pandemia è ancora in fase ascendente.

Tra i primi volontari ci sono i sanitari -più esposti al Covid-19- nel range di età tra i 18 e 55 anni.

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I dubbi degli scienziati inglesi sul vaccino sperimentale non mancano

Un vaccino sperimentale in Brasile, al via le iniezioni ai volontari
Covid19 (foto Unsplash)

Il vaccino ChAdOx1 nCoV-19 non è certo l’unico: in questo momento nel mondo sono in fase di studio circa un centinaio di vaccini. Una decina sono in fase in fase di sperimentazione.

In base a quanto dichiarato dal direttore scientifico della Società italiana di Malattie Infettive e Tropicali, Massimo Andreoni, “Questi vaccini hanno dimostrato finora una buona tollerabilità nell’uomo, garantendone un buon grado di protezione; sicuramente sono necessari ulteriori studi per definire quale possa essere il ruolo di questi o di altri vaccini nel contrasto alla pandemia da covid. È auspicabile però che entro la fine dell’anno o per i primi mesi del 2021 un vaccino possa aver superato tutte le fasi di sperimentazione e possa essere prodotto in quantità sufficiente per essere distribuito in tutto il mondo“.

Ha espresso un’opinione più tiepida Peter Openshaw dell’Imperial College, componente del gruppo Nervtag che ha parlato alla Camera dei Lord. Secondo l’esperto non è affatto certo che è il vaccino sia efficace sulle fasce della popolazione più a rischio.

La proposta di Openshaw, in base a quanto riferito dal Guardian, è quindi quella di rendere “innocui” i soggetti che possono essere maggiormente responsabili dei contagi come i nipotini.

Anche Sarah Gilbert, docente di vaccinologia della Oxoford University, che sta sperimentando un vaccino anti-Covid, ha spiegato alla Camera dei Lord che nessuno dei 140 vaccini in sviluppo sarà perfettamente efficace.

Un vaccino sperimentale in Brasile, al via le iniezioni ai volontari
Mezzi pubblici in Lombardia (Pixabay)

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