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A Mondragone (Caserta) è stato registrato un focolaio Covid all’interno di alcune palazzine in cui vivono braccianti agricoli provenienti dalla Bulgaria: chi sono e quali attività svolgono.
Una situazione quelle delle palazzine Cirio a Mondragone (Caserta) che ha molto preoccupato le autorità sanitarie. Al loro interno, infatti, si sarebbe sviluppato un focolaio Covid. Ad abitare questi complessi, braccianti agricoli di nazionalità bulgara. Ma quali sono le loro condizioni di lavoro? Cosa fanno per sbarcare il lunario?
Le loro esistenze sono fortemente compromesse dall’illegale sistema del caporalato che li costringe nei campi di lavoro per pochi euro al giorno. Ad essere impiegati anche ragazzini e donne pagate ancor meno degli uomini. Una condizione di degrado, quella di Mondragone, molto simile a quanto si assiste nel foggiano.
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Condizioni lavorative al limite dell’umano: sfruttati, sottopagati. Sono braccianti che percepiscono circa 4 euro l’ora, le donne ed i ragazzi anche di meno. Vengono dalla Bulgaria e vivono appunto nelle palazzine Cirio di Mondragone.
Le loro storie erano avvolte nell’anonimato, almeno sino ad oggi, quando sono finite alla ribalta della cronaca per un caso di focolaio Covid. Una circostanza che ha aumentato diffidenza e timori da parte degli altri residenti della zona.
La loro è un’esistenza difficile, fatta di sacrifici e duro lavoro. A raccontare chi sono un’inchiesta della Dire riportata dall’Huffington Post. Sono famiglie con figli, con un basso grado di scolarizzazione. I bambini, spesso, non vanno a scuola e finiscono a lavorare con i propri genitori nei campi.
Uno di loro ha raccontato che il suo orario di lavoro inizia alle 6 del mattino e termina alle 13, guadagnando 30 euro al giorno. Le donne ed i ragazzi, come anticipato, percepiscono anche meno. I più giovani, infatti, ricevono poco più di 0,75 euro l’ora.
Il caporalato, come nel foggiano, regna nei campi di Mondragone dove queste povere anime vengono sfruttate. Ma perché accettare tali condizioni? Ebbene sono loro stessi a riferire che è sicuramente una paga maggiore rispetto a quella che percepirebbero in Bulgaria.
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La maggior parte di loro vive nelle palazzine Cirio, costruzioni degli anni ’70, vetuste e malridotte. Corrisponde, senza regolare contratto, un affitto per poter vivere all’interno di quegli appartamenti.
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