Si preannuncia uno splendido fine settimana soleggiato quello in arrivo. Cosa c’è di meglio che approfittare delle giornate FAI per andare alla scoperta delle meraviglie “segrete” del nostro territorio?
“Tornare a visitare i luoghi straordinari del nostro Paese significa tornare a valorizzarli e a proteggerli. Un gesto che oggi più che mai è un sostegno concreto alla nostra Fondazione che, come tutte le realtà culturali, sta affrontando un momento di grave difficoltà economica”. Così il FAI presenta l’apertura delle giornate del 27 e 28 giugno: come un invito a risvegliare la curiosità dinnanzi a ciò che ci circonda, per interrogarci su ciò che abitualmente vediamo ma non conosciamo se non in superficie.
Dopo la chiusura primaverile imposta con il lockdown, il FAI vuole festeggiare i suoi primi 45 anni di servizio al Paese offrendo più di 200 proposte concentrate “all’aperto”. “Questa edizione speciale delle Giornate FAI all’aperto è dunque per noi un’irrinunciabile occasione di raccolta fondi, i quali saranno interamente destinati a consentirci di proseguire nelle attività istituzionali della Fondazione”.
Parchi e giardini storici, alberi secolari, orti botanici, riserve naturali, boschi, foreste e campagne, sentieri immersi nella natura e passeggiate nel verde urbano, giardini pubblici da riscoprire e giardini privati segreti che si svelano al pubblico: sono solo alcuni dei luoghi che si potranno visitare in una veste inedita e nel rispetto delle norme di sicurezza grazie al lavoro di oltre 7mila volontari in tutta Italia.
Per partecipare alle Giornate FAI all’Aperto del 27 e 28 giugno è necessario prenotare la visita sul sito della fondazione, scegliere il giorno e l’orario preferiti tra quelli disponibili e versare il contributo in favore del FAI. Le prenotazioni saranno aperte fino a venerdì 26 giugno alle ore 15.
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Il FAI si occupa della tutela e valorizzazione del patrimonio artistico e naturale della nostra Penisola
Il FAI opera dal 1975 offrendo l’apertura al pubblico di tutti quei beni “privati” storico-naturalistici ricevuti per donazione o in eredità. Si tratta di un modo congeniale per sensibilizzare le persone alla cultura e alla salvaguardia di quello che è il nostro patrimonio interno.
Il Fondo Ambientale Italiano nasce grazie ad Elena Croce, figlia del filosofo Benedetto Croce, per italianizzare l’idea britannica del National Trust for Places of Historic Interest or Natural Beauty che si occupa di tutelare il patrimonio artistico della Gran Bretagna.
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