Stragi di Ustica e Bologna, atti restano segreti: scoppia la lite

Gli atti di Ustica e Bologna restano secretati. Lite in Consiglio di presidenza a Palazzo Madama. A 40 anni dalle stragi le carte rimangono inaccessibili

Senato sondaggi politici
Il Senato italiano (Getty Images)

Gli atti di Ustica e Bologna restano secretati. Ed è lite in Consiglio di presidenza a Palazzo Madama. A 40 anni dalle stragi le carte rimangono inaccessibili e questo fa scoppiare la polemica politica. Ha avuto parole forti in merito la vicepresidente e senatrice dem, Anna Rossomando: “L’atteggiamento ostruzionistico di una parte dell’opposizione ha reso impossibile la votazione e la presidente Casellati ha deciso di sconvocare la riunione”. Molto tesa anche la vicepresidente del Senato Paola Taverna del Movimento Cinque Stelle. Secondo la Taverna, Elisabetta Casellati è corresponsabile di questo incredibile flop a distanza di 40 anni. Secondo Taverna, la convocazione del consiglio di presidenza è avvenuta in maniera troppo veloce per un argomento così importante.

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Stragi di Ustica e Bologna, caos e polemiche in consiglio

foto dal web

Per quanto riguarda ai fatti della giornata e a come si è sviluppato questo flop del Senato. La Casellati ieri ha convocato in effetti in tempi stretti il consiglio di presidenza del Senato per decidere qualcosa di molto importante. A quanto pare non sarebbe la prima volta di una convocazione flash della Casellati su tematiche importanti. Il primo problema è stato sollevato dal senatore Gianni Marilotti, che non fa parte dell’Ufficio di presidenza. Ha partecipato alla riunione poiché presidente della Commissione “per la biblioteca e per l’archivio storico”. Marilotti ha fatto presente che la Commissione, che custodisce tutti gli atti secretati, ha soli 3 dipendenti. In tal senso, era opportuno fermarsi agli atti del 2001 oppure assumere altro personale.

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Strage Bologna – foto dal web

Ciò avrebbe alzato la tensione soprattutto da parte di Ignazio La Russa di Fratelli d’Italia. Secondo La Russa sarebbe stata una manovra per non “scoprire” le carte della Commissione Mitrokhin che è immediatamente successiva (2002-2006). Da questa, infatti, sarebbe emersi legami tra il Fronte di Liberazione palestinese e la strage di Bologna. La Casellati avrebbe, così, sospeso il consiglio.

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