Attualmente ci sono 5mila domande in sospeso.
D’altra parte i nodi da sciogliere non mancano come evidenzia l’Adepp, l’Associazione degli enti previdenziali privati.
In primis non è chiaro se il versamento dell’indennità sia automatico anche nel caso in cui il richiedente non soddisfi più i requisiti necessario, ad esempio perché nel frattempo il requisito sia venuto meno (es. se il soggetto è nel frattempo in pensione).
Poi c’è il tema del criterio dell’iscrizione alle casse entro il 23 febbraio.
Infatti, sebbene fosse stato stabilito dal decreto interministeriale del 29 maggio, a marzo le indennità sono state erogate anche agli autonomi che si sono iscritti dopo quella data.
Infine, c’è il nodo del reddito visto che nel decreto di marzo si parlava di reddito complessivo, mentre nel decreto interministeriale di reddito professionale.
Inoltre per gli stagionali del settore Turismo e degli stabilimenti termali che sono però stati assunti con contratti a tempo determinato dovrebbe essere quasi pronto un decreto che permetterà loro di ottenere il bonus da 600 euro per i mesi di marzo, aprile e maggio a condizione che abbiano lavorato sia nel 2018 sia nel 2019 per almeno trenta giornate.
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