Dopo che ha mantenuto delle regole ferree per tutto il periodo del lockdown, arrivano adesso i primi assembramenti a Capri. L’appello del sindaco.
Capri, un gioiello unico di rara bellezza, incastonato nel golfo di Napoli. Isola tra le più ambite dal turismo italiano e straniero, essa è ogni anno meta di migliaia e migliaia di turisti, che fanno a gara a passare almeno qualche ora tra le sue coste rocciose ed i suoi altri promontori. Durante i mesi del lockdown dovuto all’emergenza Coronavirus, l’isola è stata -a detta dei suoi abitanti- un modello da seguire. Rigide regole sono state adottate e la popolazione si è attenuta ad esse con estremo rigore. “Ancora oggi” ha affermato il sindaco “effettuiamo il controllo con termoscanner di quanti sbarcano al porto”. Ma adesso che il turismo sta lentamente ringranando, visitatori (romani e napoletani in particolare) cominciano ad affollarsi sulle spiagge della bellissima isola. Per questo il sindaco ha ritenuto fondamentale la lanciare un appello.
POTREBBE INTERESSARTI ANCHE >>> Fiumicino, due locali chiusi. Titolari e dipendenti positivi
Capri, l’appello del sindaco: paura di assembramenti
“Chiediamo con forza al presidente dell’Autorità portuale di Napoli di intervenire immediatamente affinché sia garantito con idonea segnaletica ed attenta sorveglianza il distanziamento sociale in tutti i porti di imbarco per Capri”. Così si legge nell’appello rivolto dal sindaco dell’isola alle autorità competenti napoletane. Parole molto decise, che testimoniamo un forte impegno a riabilitare il turismo senza dismettere le misure di protezione dal Covid. Egli si è inoltre detto molto critico riguardo a come è stata gestita la situazione a Molo Beverello e a Calata di Massa, dove, negli ultimi giorni, si sono verificati “assembramenti intollerabili e in aperta violazione delle disposizioni vigenti”.
POTREBBE INTERESSARTI ANCHE >>> Novak Djokovic, positivo al Covid: le minacce di morte sul muro
Se vuoi essere sempre informato in tempo reale, seguici sulle nostre pagine Facebook, Instagram e Twitter