Ritornano le code in autostrada, nelle spiagge e per salire nelle funivie in montagna. Durante questo secondo fine settimana di giugno molti sindaci italiani lanciano l’allarme, “Atteggiamenti intollerabili” si sfoga il primo cittadino di Capri
Questo appena trascorso è ufficialmente il secondo fine settimana di semi libertà concessa agli italiani che, anche spinti dalle belle giornate di sole, si sono ammassati nelle spiagge e in montagna per concedersi un po’ di relax all’aria aperta. Gli operatori turistici ne stanno sicuramente beneficiando dopo il lungo periodo di lockdown e la chiusura forzata delle attività commerciali. La poca prudenza riscontrata in queste giornate potrebbe però essere nociva per una seconda ondata di Covid in autunno con l’abbassamento delle temperature.
Leggi anche —> Tocilizumab, gli effetti nel trattamento dei pazienti Covid più gravi
Code in autostrada, ai moli per imbarcarsi sui traghetti e locali con intrattenimento serale pieni di persone poco rispettose del distanziamento sociale e dell’uso delle mascherine: questa la situazione aggiornata di un’Italia che a tratti per molti sembra aver accantonato la pandemia solo come un brutto ricordo.
Autostrade verso la Liguria e la Romagna sovraffollate come anche le spiagge dei nostri grandi laghi al Nord, molti i turisti stranieri accorsi per godersi il sole di giugno. Stessa situazione anche nel Sud Italia, dove le Isole e la Costiera Amalfitana hanno raggiunto assembramenti mai registrati prima. Ciro Lembo, sindaco di Capri spiega: “Finora la nostra Isola è stata un modello virtuoso. Per evitare che tutti gli sforzi fatti finora vengano vanificati, chiediamo all’Autorità Portuale di Napoli di intervenire immediatamente con un’attenta attività di sorveglianza nei porti di imbarco per Capri”.
I numeri delle vacanze 2020 però sono ancora scoraggianti
Secondo gli ultimi studi svolti dall’Enit il numero di turisti stranieri che quest’estate soggiornerà nel nostro Paese è inferiore del 70% rispetto l’anno scorso. Il numero dei turisti italiani invece si è dimezzato rispetto al 2019 (con poco più di 100 milioni di presenze).
Sempre l’Enit però conferma che ben il 47% degli italiani a luglio e agosto farà almeno una settimana di vacanza e più dell’80% di questi resterà in Italia. Forse per ritornare ad avere gli stessi numeri del 2019 bisognerà attendere il 2023 perché la paura è ancora moltissima.
La cosa migliore sarebbe di non rinunciare alle vacanze prediligendo gli spostamenti interni per far girare l’economia del settore turistico, ma spostandosi sempre con la massima prudenza per rispettare gli altri e la propria incolumità.
Se vuoi essere sempre informato in tempo reale, seguici sulle nostre pagine Facebook, Instagram e Twitter.