L’Ocean Voyage Institute ha messo in atto la più grande raccolta in mare aperto di plastica mai registratasi recuperando oltre 100 tonnellate nel Pacifico.
L’Ocean Voyages Institute ha perseguito un obbiettivo che quando venne comunicato sembrava pura utopia. Il suo scopo era raccogliere in mare aperto 100 tonnellate di plastica, e così è stato. Dall’Oceano Pacifico, in poco meno di 50 giorni, sono state recuperate le quantità prefissate. Un’impresa mai riuscita prima.
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Giunti ad Honolulu l’Ocean Voyages Institute ha comunicato il risultato raggiunto di cui la direttrice Mary Crowley si è detta estremamente fiera. “Sono orgogliosa del risultato raggiunto. L’obbiettivo di recuperare 100 tonnellate di plastiche e reti fantasmi abbandonate in mare – afferma Crowley- è stato superato. Nonostante il particolare frangente non abbiamo smesso di contribuire a migliorare l’ambiente ed a ripristinare la salute dell’Oceano“. Mary Crowley ha aggiunto: “Non si può attendere che gli oceani smaltiscano le plastiche si da renderle microplastiche. Ciò comprometterebbe la sua capacità di immagazzinare carbonio e comprometterebbe l’ecosistema oceanico“.
Mary Crowley ha poi parlato dei mezzi impiegati per la raccolta in mare aperto, spiegando che vengono utilizzati attrezzature nautiche accompagnate da strumenti tecnologici di ultima generazione. Quanto alla collocazione del materiale plastico raccolto, la direttrice e fondatrice dell’OVI ha dichiarato che i detriti verranno trasportati in prossimità del Pier 29 per un corretto smaltimento.
L’Ocean Voyages Institute è partita a bordo di una nave la S/V Kwai lo scorso 4 maggio dopo aver rispettato 21 giorni di quarantena per garantire massima sicurezza, causa Covid, a tutto l’equipaggio. Nel corso del viaggio le plastiche sono state rinvenute grazie all’utilizzo di dispositivi GPS allocati sulle reti e progettati con l’ingegnere Andy Sybrandy della Pacific Gyre. Grazie a dei droni poi è stato possibile individuare dall’alto i rifiuti in mare. Una volta raccolti, i volontari hanno riposto le plastiche all’interno di appositi sacchi riponendoli in stiva per poi smaltirli correttamente all’arrivo e permetterne il riciclo.
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Il viaggio di Ocean Voyages Institute non si conclude qui, l’associazione ambientalista sarebbe infatti pronta ad una nuova partenza e ad una nuova bonifica. Guidata dal capitano Brad Ives, la S/V Kwai si dirigerà a breve verso il Gyre. Nei piani anche un ulteriore tappa, che però si concretizzerà nel momento in cui l’Ocean Voyages Institute sarà destinataria di altre donazioni.
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