Coronavirus e spiagge, faida tra Nord e Sud: lo spot che scandalizza

Si alza un polverone a causa dello spot voluto dai sindaci della Locride per promuovere il turismo dopo il Coronavirus. Anci veneto: “È vergognoso”

“In Italia c’è un luogo dove c’è la cultura del rispetto del suolo e del distanziamento sociale. È la Calabria”: così recitano le prime righe di uno spot pubblicitario comparso da poco sul web e volto a promuovere il turismo nella Locride. “Oggi con il dilagare della pandemia nel nord Italia non sarà più possibile praticare una cultura di massa del turismo con un sistematico sfruttamento del suolo”.

All’inizio del video si vedono spiagge del Nord Italia particolarmente affollate, come quelle di Rimini o Jesolo, poi le immense distese di sabbia della Calabria, all’apparenza deserte ed incontaminate. Un metodo oltremodo meschino (e parziale) di farsi pubblicità, che ha sollevato un’immediata bufera.

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Coronavirus, la risposta dei sindaci veneti

Rapida ed estremamente ferma la risposta dell’Anci veneta. “Questa campagna pubblicitaria che non ha il minimo rispetto di quando successo al Nord” scrivono i sindaci della regione, affermando che chi ha creato questo spot lucra anche sulle morti che le regioni del nord hanno dovuto subire e sul sacrificio di molti medici e infermieri. Essi aggiungono inoltre che i Comuni della Locride dovrebbero “imparare dal Veneto”, che ha saputo far fronte all’emergenza e si sta rimboccando le maniche per ripartire.

Quello che ci chiediamo è se in un periodo come questo, dopo che da ogni parte si sono subiti grandi sconvolgimenti, abbia davvero senso farsi concorrenza. Forse no, dovremmo risponderci, soprattutto quando si parla di concorrenza sleale, che punta ad affossare l’altro per affermare se stessi.

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