Il Covid-19 non può essere trasmesso dalle zanzare, lo ha confermato l’ultimo studio dell’Iss nonostante gli allarmismi lanciati sui social
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L’estate è esplosa e col caldo è inevitabile che ritornino anche le zanzare che sono considerate pericolose per essere i principali vettori di malattie come la febbre gialla e la malaria. Nei mesi scorsi sono emerse molte congetture riguardo la possibilità che questi insetti potessero veicolare il Covid-19 tra le persone e gli allarmismi non sono certo mancati.
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A scongiurare questa ipotesi è però intervenuto l’ultimo studio dell’Istituto superiore di Sanità (Iss) in collaborazione con l’Istituto zooprofilattico sperimentale delle Venezie. E il verdetto è che non deve esserci nessun timore di trasmissione del Covid-19 attraverso le zanzare, né da parte della zanzara tigre (Aedes albopictus), che punge anche di giorno, né da parte di quella “comune” (Culex pipiens). Tutte e due non sono in grado di trasmettere il Covid.
Roberto Cauda, professore ordinario di Malattie infettive all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma, spiega lo studio: “Le zanzare rappresentano il killer numero uno nel mondo causando vari tipi di malattie, con 700 milioni di contagi stimati e alcuni milioni di morti nel mondo ogni anno”. “Il nuovo virus invece è completamente diverso – continua Cauda – perché si trasmette per via aerea e le zanzare non sono dei veicolatori”.
Lo studio dell’Iss spiega anche che ciò comporterebbe una presenza di carica batterica nel sangue ma questo non è ancora stato riscontrato.
Contagio per via aerea, gli esperti escludono la responsabilità delle zanzare
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Il Covid abbiamo imparato che si trasmette per via aerea attraverso goccioline di saliva (droplets) emesse quando si parla, tossisce o starnutisce. I dati dello studio dell’Iss saranno pubblicati a breve e forniranno finalmente quella base sperimentale che permetterà di escludere in modo scientifico il coinvolgimento delle zanzare nella trasmissione.
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Accantonato il timore che le zanzare possano favorire il diffondersi del virus, bisogna ora però continuare a mantenere delle forme di protezione individuale e collettive atte a scongiurare il ripresentarsi di nuovi focolai. Non abbassare la guardia sulle misure utili è indispensabile, come distanza di sicurezza e lavarsi regolarmente le mani con acqua e sapone.
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“Si tratta di una malattia che stiamo imparando a conoscere ora e di cui stiamo capendo solo adesso quale sia l’agente eziologico, la diagnosi e l’epidemiologia”, conclude Cauda. “Sappiamo, però, che il Coronavirus si trasmette principalmente con le goccioline di saliva e rimane perciò importante il distanziamento sociale”.
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