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Coronavirus, bollettino dell’1 luglio: 182 nuovi casi di contagio

Il Ministero della Salute, nella giornata di oggi mercoledì 01 luglio, ha comunicato i numeri dell’epidemia da coronavirus in Italia.

(Getty Images)

Sul sito del Ministero della Salute è stata aggiornata la situazione in merito all’epidemia  da coronavirus in Italia. Secondo la tabella sanitaria odierna, il numero delle persone risultate positive al virus dall’inizio dell’emergenza è salito a 240.760 con un incremento di 182 casi. Ancora in calo i soggetti attualmente positivi che ad oggi risultano essere 15.225, ossia 308 in meno di ieri. Nuovo alleggerimento per i reparti di terapia intensiva, in cui sono ricoverati ad oggi 87 pazienti, 6 in meno di ieri. Le persone guarite guarite salgono a 190.717 con un incremento di 469 unità. Purtroppo si aggrava ancora il bilancio dei decessi con 21 morti in più che portano il totale a 34.788. Il Ministero ha precisato nella nota che la Regione Marche ha comunicato un ricalcolo sottraendo 4 decessi precedentemente segnalati, mentre la Puglia ha eliminato un caso duplicato.

Coronavirus, bollettino: i numeri del Covid-19 in Italia nella giornata di martedì 30 giugno

(Getty Images)

Il Ministero della Salute nella giornata di ieri ha pubblicato la tabella sanitaria per aggiornare lo stato dell’epidemia da Covid-19 in Italia. Secondo quest’ultima, il numero delle persone risultate positive al coronavirus dall’inizio dell’emergenza era salito a 240.578. In calo i soggetti attualmente positivi che ammontavano a 15.563. Nuovo alleggerimento per le terapie intensive 93 in totale. Il numero dei guariti era, invece, salito a 190.248 con un incremento di 1.052 unità. Infine si aggravava ancora il bilancio delle vittime che arrivava a 34.767.

PER APPROFONDIRE LEGGI QUI —> Coronavirus, il bollettino del 30 giugno: oltre 1000 nuovi guariti

Coronavirus, bollettino: i numeri del Covid-19 in Italia nella giornata di lunedì 29 giugno

Il Ministero della Salute nella giornata di lunedì ha comunicato i numeri in merito all’epidemia da Covid-19. Stando al nuovo aggiornamento, il numero delle persone risultate positive al coronavirus era salito a 240.436. Ancora in calo i soggetti attualmente positivi che ammontavano a 16.496. Scendono, dopo il lieve incremento dei giorni scorsi, i pazienti in terapia intensiva che risultavano essere 96 in totale. Il numero dei guariti era giunto a 189.196. Si aggravava, infine, il bilancio delle vittime: erano 34.744 i decessi complessivi dall’inizio dell’emergenza.

PER APPROFONDIRE LEGGI QUI —> Coronavirus, bollettino del 29 giugno: solo 6 decessi nelle ultime 24 ore

Covid-19, Bassetti: “Vi spiego a che punto siamo”

Matteo Bassetti dissente sulle ultime dichiarazioni rilasciate da Tedros Adhanom Ghebreyesus, direttore generale dell’OMS. Ad avviso di quest’ultimo, sul fronte pandemia, “il peggio deve ancora arrivare”.

Il primario del reparto di Malattie infettive del Policlinico San Martino di Genova, ritiene che invece la pandemia, almeno in Italia, è agli sgoccioli. A confermarlo, ad avviso di Bassetti i dati che mostrano una minor positività, nonché un abbassamento delle ospedalizzazioni.

In altri Paesi del mondo, ha proseguito Bassetti, la situazione è molto diversa: nelle Americhe i numeri purtroppo sono destinati a crescere. La colpa? Le misure di prevenzioni per nulla efficaci. In Italia, come in altri paesi d’Europa, il virus è stato messo all’angolo grazie al lockdown, al distanziamento. Ora se ne stanno raccogliendo i frutti.

PER APPROFONDIRE LEGGI QUI —> Covid-19, Bassetti: “Vi spiego a che punto siamo”

Zangrillo sui nuovi focolai da Covid-19: “Non sono pericolosi”

Alberto Zangrillo, primario  di anestesia nell’Ospedale San Raffaele di Milano ha parlato dell’attuale quadro epidemiologico italiano. A suo avviso i casi di soggetti attualmente positivi non sarebbero preoccupanti come all’inizio dell’emergenza. Questo perché, ha proseguito, il virus ha subito un’omoplasia. Ed inoltre, attualmente, non bisogna sottacere anche il minor numero di decessi. Il Sars-Cov2 non è mutato, avrebbe solo perso carica.

PER APPROFONDIRE LEGGI QUI —> Zangrillo sui nuovi focolai da Covid-19: “Non sono pericolosi”

Coronavirus. Quanto è reale il rischio di un nuovo lockdown. Parola agli esperti

Come evitare una recrudescenza del Covid-19 e quindi un secondo lockdown? A tale quesito ha risposto Paolo Bonanni, professore ordinario di Igiene all’Università di Firenze.

Secondo l’esperto, per scongiurare un nuovo lockdown, sarà necessaria una massiva campagna di prevenzione. Ciò si sostanzierebbe individuando immediatamente i contagi. Così facendo si spegnerebbe sul nascere la possibilità che il virus porti all’esplosione di nuovi focolai.

Per rendere meglio l’idea il professor Bonanni ha citato l’esempio della Ligura. Nella regione di Enrico Toti, non molti giorni fa si sono registrati ben 14 nuovi casi di cui 12 all’interno di un ricovero per anziani. Orbene, rintracciandoli tutti e vagliando le reti di contatto di questi soggetti si possono isolare potenziali vettori del virus.

Cosa che invece non accade negli Stati Uniti, e gli effetti si stanno vedendo.  Tuttavia è anche vero che egli USA data l’alta densità abitativa è difficile effettuare operazioni di tal tipo.

PER APPROFONDIRE LEGGI QUI —> Coronavirus. Quanto è reale il rischio di un nuovo lockdown. Parola agli esperti

Pavia, la lettera dei dottori del San Matteo: parole di indignazione

In piena emergenza Covid l’intero Paese ha osannato gli operatori sanitari. Uomini e donne che a causa del drammatico frangente hanno sostenuto turni estenuanti, sono stati lontani dai propri affetti per scongiurare ogni rischio. Spesso, purtroppo, si sono trovati senza gli idonei dispositivi, rischiando la propria vita. C’è chi è deceduto a causa del virus, chi ha pianto lacrime amare, chi ancora deve guarire.

Quando il lockdown aveva chiuso tutti in casa, le manifestazioni di stima giungevano ai medici tramite i social. Le condivisioni di racconti delle loro esperienze, di foto che mostravano volti stanchi e provati, avevano toccato il cuore dell’intero pianeta. Sembrava che tutti, l’intero genere umano fosse riuscito a fare fronte comune su qualcosa, aveva stretto in un abbraccio virtuale quella categoria di veri eroi che ogni giorno cercavano di garantire la salute di ognuno.


Oggi, però, si sta tornando alla normalità e con essa anche a quelle che sono le rivalse, le recriminazioni anche nei confronti di chi fino a pochi giorni fa sembrava un mito. A denunciare quanto sta accadendo i medici del pronto soccorso di Pavia.

PER APPROFONDIRE LEGGI QUI —>Pavia, la lettera dei dottori del San Matteo: parole di indignazione

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