Bollettino coronavirus: il Ministero della Salute, nella giornata di oggi giovedì 02 luglio, ha comunicato i numeri dell’epidemia in Italia.
Pubblicato il bollettino che aggiorna lo stato dell’epidemia da Covid-19 in Italia. Stando all’aggiornamento del Ministero della Salute, i casi di contagio complessivi salgono a 240.961 (+201). In calo, invece, i soggetti attualmente positivi ad oggi 15.060, con un decremento da ieri di 165 unità. Scendono anche i pazienti ricoverati in terapia intensiva: 82 in totale e 5 in meno di ieri. Il numero delle persone guarite è giunto a 191.083, ossia 376 in più rispetto alla giornata di ieri. Infine, purtroppo, nuova crescita dei decessi con 30 morti nelle ultime 24 ore che portano il bilancio complessivo a 34.818.
Sul sito del Ministero della Salute nella giornata di ieri è stata aggiornata la situazione in merito all’epidemia da coronavirus in Italia. Secondo la tabella sanitaria, il numero delle persone risultate positive al virus dall’inizio dell’emergenza era salito a 240.760. Ancora in calo i soggetti attualmente positivi che risultavano essere 15.225. Nuovo alleggerimento per i reparti di terapia intensiva, in cui erano ricoverati ieri 87 pazienti. Le persone guarite salivano a 190.717. Purtroppo si aggravava ancora il bilancio dei decessi per un totale di 34.788 vittime. Il Ministero ha precisato nella nota che la Regione Marche aveva comunicato un ricalcolo sottraendo 4 decessi precedentemente segnalati, mentre la Puglia aveva eliminato un caso duplicato.
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Il Ministero della Salute nella giornata di lunedì ha pubblicato la tabella sanitaria per aggiornare lo stato dell’epidemia da Covid-19 in Italia. Secondo quest’ultima, il numero delle persone risultate positive al coronavirus dall’inizio dell’emergenza era salito a 240.578. In calo i soggetti attualmente positivi che ammontavano a 15.563. Nuovo alleggerimento per le terapie intensive 93 in totale. Il numero dei guariti era, invece, salito a 190.248 con un incremento di 1.052 unità. Infine si aggravava ancora il bilancio delle vittime che arrivava a 34.767.
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Il virus nel nostro Paese starebbe allentando la sua stretta morsa. Diminuisce quotidianamente la pressione sulle terapie intensive, che sino a ieri contavano 87 soggetti ricoverati. In discesa anche la curava dei contagi e quella dei decessi.
Proprio dalle ospedalizzazioni si evince un allentamento e dalla chiusura dei reparti covid. Anche Bergamo, uno dei centri più colpiti dall’epidemia sta iniziando a tirare un sospiro di sollievo. Al papa Giovanni XXIII di Bergamo non ci sono più malati gravi. A dichiaralo Marco Rizzi, primario del reparto di Malattie Infettive, il quale ha altresì aggiunto che al momento sono davvero pochi i soggetti che risultano positivi.
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“Sono stato informato istantaneamente dal Dipartimento Prevenzione del focolaio di Covid a Vicenza e sto seguendo – riporta Leggo- con la lente di ingrandimento la questione“. Queste le parole del presidente della Regione Veneto, Luca Zaia in ordine alla scoperta, nella giornata di ieri, di un possibile focolaio del virus a Vicenza.
Il Governatore ha aggiunto che al momento si sta provvedendo ad effettuare tutti i controlli necessari per verificare quanti siano i soggetti positivi, i quali al momento parrebbero essere pochi. Inoltre, ha proseguito Zaia, è stato disposto un piano di isolamento per tutti i soggetti che hanno intrattenuto relazioni con i positivi al Sars-Cov2.
Per conoscere aggiornamenti sulla vicenda, ha chiosato il Presidente del Veneto, bisognerà attendere domani, quando nel corso della conferenza stampa della Protezione Civile a Maghera fissata alle 12:30, verranno resi noti ogni nuovi ed ulteriori dettagli.
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Al boom iniziale della riapertura dei negozi, ora sta seguendo una profonda crisi per le attività commerciali. A determinare la drastica inversione numerosi fattori. In primo luogo le disponibilità economiche dei cittadini, fortemente provati dall’emergenza che ha stravolto anche il comparto economico. In secondo luogo, il radicale cambio di abitudini dettato dal lockdown. Tra chiusura delle scuole e lavoro da remoto gli italiani hanno modificato anche il loro concetto di effettuare compere.
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La voce del professor Giulio Tarro è una di quelle, spesso, uscite fuori dal coro. Le sue posizioni, delle volte in controtendenza rispetto al resto della comunità scientifica, gli sono valse da parte dei colleghi pesanti critiche. Alcune ritenute da Tarro vere e proprie diffamazioni.
Il noto virologo, nonostante i pareri contrari, continua a rimanere sui suoi passi ed alla fondazione Pietro Nenni ha rilasciato un’intervista proprio in tal senso. Nello specifico su di una possibile seconda ondata dell’epidemia, nonché sulle similitudini del coronavirus con la Spagnola. Non sono mancate parole al vetriolo nei confronti di alcuni colleghi.
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