La scusa del Covid per tenere al servizio lavoratori sempre più precari. E’ questo l’intento di tanti. Si vuole la sospensione del decreto dignità
Il decreto dignità, lo strumento voluto da Luigi Di Maio quando era al governo nelle vesti di ministro del lavoro ha prodotto una diminuzione de contratti a termine e un aumento di quelli a tempo indeterminato. Sono i dati ufficiali dell’Istat da quando è in vigore il decreto che aveva questo intento. Rendere conveniente l’assunzione a tempo indeterminato. La pandemia però, ha cambiato la situazione economica del paese. Tante aziende hanno arrestato i loro profitti e l’intervento dello Stato si è reso necessario. Ora però, come spesso accade in Italia nei momenti in cui c’è la possibilità di ottenere sostegno dalle istituzioni, ecco che c’è chi tira troppo la corda a proprio favore. Già le indagini hanno portato a scovare circa 2500 false aziende create ad hoc per ricevere ingiustamente gli assegni della cassa integrazione. Una truffa ai danni dello Stato.
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La scusa del Covid e via al precariato
Nelle ultime giornate frenetiche per il governo alla ricerca delle soluzioni giuste per rilanciare l’economia, è arrivata una richiesta che penalizza troppo i lavoratori. Gli industriali vogliono la sospensione del decreto dignità per lungo tempo. Vogliono garantirsi la possibilità di licenziare liberamente, date le contingenze dell’economia. Una scelta che il Movimento Cinque Stelle non vuole saperne di fare. In effetti se si assume personale in un periodo del genere in cui l’economia deve risalire, significa che c’è stata ripresa.
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In tal caso, per i Cinque Stelle non è chiaro perchè si dovrebbe sospendere con il decreto dignità. Non sono mancate segnalazioni di persone che hanno lavorato da casa, nonostante fossero in cassa integrazione. I furbi, questo è il danno vero del paese.
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