Il formaggio pecorino è stato ritirato dal Ministro della Salute per via della presenza di Escherichia Coli. Gli utenti chiamati e riportare le forme in negozio
Formaggio pecorino ritirato dal commercio direttamente dal Ministero della Salute. Il prodotto sotto accusa è un formaggio pecorino a latte crudo semi stagionato realizzato dell’Azienda agricola di Carai Giuseppe &Cssa. Il formaggio arriva al pubblico sotto il nome Divino.
Le problematiche su questo alimento sono riverse. Il richiamo è avvenuto per un possibile rischio microbiologico tanto che il Ministero ha lanciato ieri un’allerta alimentare nell’apposita sezione del proprio sito web. Qui vengono riportate tutte le specifiche. Il lotto di produzione coinvolto è il 080520 prodotto nelle forme da 1,5kg con data di scadenza 26/09/2020.
Il problema di tutto questo sarebbe da riferirsi alla presenza di E. Coli STEC in 25 gr, ovvero la conosciutissima Escherichia Coli, sul formaggio prodotto dai Fratelli Carai nello stabilimento di Podere Rimini, Volterra (Pistoia).
Il consiglio e l’invito è quello di non consumare il formaggio in questione e di controllare il lotto di produzione per verificare se quello che si possiede in casa faccia parte o meno della partita a rischio microbiologico. Gli utenti che ne sono in possesso sono chiamati a riportare la forma al punto vendita nel quale lo hanno acquistato.
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Formaggio pecorino ritirato, tutta colpa di Escherichia Coli
È tutta colpa dell’Escherichia Coli se il formaggio pecorino dai Fratelli Carai è stato ritirato dal mercato. Il pericolo non è da sottovalutare perché l’Escherichia Coli è un batterio, di quelli più conosciuti tra l’altro, con il quale non si può scherzare.
Se, infatti, si trova nell’intestino degli uomini e degli animali in modo molto frequente come componente della flora intestinale, ne esistono alcune specie che sono molto pericolose. Sono queste che creano problemi alla salute con sintomi diversi che vanno dai crampi all’addome, al vomito, alla diarrea arrivando anche ad infezioni causate proprio dal cibo contaminato.
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È da fare attenzione, infatti, soprattutto agli alimenti che si consumano a crudo come frutta e verdura, oltre al latte non pastorizzato e alla carne cruda o al sangue. La cottura, invece, nella maggior parte dei casi neutralizza il batterio che è molto sensibile al calore.
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