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Interviste

Niccolò Centioni si racconta: “Una grande voglia di fare ancora l’attore”

Niccolò Centioni, il Rudi dei Cesaroni, ha parlato con noi di YesLife della sua carriera iniziata da piccolissimo e la sua voglia di lavoare ancora nel mondo dello spettacolo  

È stato per anni il Cesaroni dei guai e della risata, indimenticabile e presente in tutte le stagioni. Lui è Niccolò Centioni che tutti conoscono per il ruolo di Rudi appunto ma che in realtà è molto molto altro. Un ruolo importante per lui che lo ha portato alla popolarità ma che dopo diversi anni lo tiene ancora in gabbia.

Niccolò è pronto per togliersi definitivamente questi panni, a volte un po’ pesanti, e ha una grande voglia di sperimentare tante altre opportunità, lui che ha iniziato veramente da piccolissimo a muovere i primi passi nel mondo dello spettacolo.

A YesLife ha raccontato la sua voglia di tornare sulle scene e di fare ancora l’attore.

Niccolò, tu hai iniziato prestissimo a lavorare nel mondo dello spettacolo. Fin da piccolo avevi chiaro che questa sarebbe stata la tua strada? Come ti sei avvicinato a questo mondo?

È stato un caso perché io ho un fratello più grande che era iscritto ad un’agenzia grazie alla quale fece qualche comparsa ma non era una cosa che gli piaceva molto, non era portato per questa strada, mentre io che ero molto più vispo e già facevo l’imitazione di paperino ero un po’ più predisposto. Così mia madre decise di iscrivere anche me all’agenzia. E proprio con l’imitazione di paparino entrai nel 1999 in “Chi ha incastrato Peter Pan” e da lì tante piccole ma importanti cose come “Una donna per amico”, “Camici bianchi” e “Un prete fra noi”.

Eri piccolo, ma cosa ricordi di quegli anni?  

In “Chi ha incastrato Peter Pan” che era la mia prima esperienza televisiva avevo molta paura con il pubblico e prima di entrare in teatro mi sentivo a disagio, non sapevo cosa dovevo fare e così mi misi a piangere. Venne a prendermi Paolo Bonolis da dietro le quinte ed entrai insieme a lui che mi chiese se volevo continuare o andare da mamma e papà nel pubblico. Io scelsi la seconda opzione anche se poi tornai in un secondo momento a fare le domande insieme a Gianni Morandi. È stata una prima esperienza ricca di emozioni e un po’ strana, possiamo dirlo. Poi arrivò la pubblicità delle patatine Rovagnati che mi diede una discreta popolarità. Mi ricordo che quando passeggiavo in molti mi riconoscevano proprio per via della pubblicità. Nel 2004 Rocco, il film da protagonista con Barbara D’Urso, mia madre, e Antonello Fassari, mio padre che poi si è trasformato in zio Cesare nei Cesaroni e magari sarà mio nonno in un prossimo film, chi lo sa!

Che ricordo hai della celebre coppia Bonolis-Laurenti?

Bonolis mi faceva paura perché aveva un’ironia sottile che mi metteva a disagio. È stato bello però tornare 10 anni dopo a “Chi ha incastrato Peter Pan” anche solo per un saluto.

Poi il grande successo con il ruolo, indimenticabile, di Rudi ne I Cesaroni. Sei stato presente a tutte e sei le edizioni, cosa ha rappresentato per te questa fiction?

È nel 2006 che sono entrato a far parte del cast dopo diversi provini. Ne ho affrontanti tanti e sono arrivato fino alla fine. È stato un percorso lungo per il quale ho “combattuto” e alla fine ce l’h fatta. La fiction mi ha dato la notorietà che ancora mi porto appresso ma dall’altra parte mi ha un po’ blindato. Sicuramente il mio personaggio è quello che è rimasto più impresso alle persone, perché faceva ridere ma era anche un po’ strafottente, un incrocio tra Bart Simpson e il Padrino e mi calzava perfettamente. Proprio per questo dopo la serie mi è stato difficile conquistarmi altri ruoli forse perché alla gente viene difficile immaginarmi in un altro contesto. Essendo stato per 10 anni nelle vesti di Rudi e avendolo interpretato nel miglior modo possibile e rimanendo nel cuore delle persone la difficoltà è ovvio che ci sia.

Con chi sei rimasto più in contatto con gli altri del cast?

Me lo chiedono sempre su Instagram quando lancio le domande. Ognuno di noi ha preso proprio un’altra strada e ci siamo un po’ persi alla fine. Abbiamo fatto dei percorsi diversi e quindi ognuno di noi ha deciso di abbandonare gli altri compagni di avventura. Io però mi sento ogni tanto con Claudio Amendola e spero che riusciamo a vederci quanto prima perché è un bel po’ che non ci vediamo.

Ma come è stato lavorare con dei grandi nomi come Amendola, la Ricci, e tutti gli altri?

All’inizio io non me ne rendevo conto, ero piccolo e non li conoscevo nemmeno a parte Antonello Fassari con cui avevo già lavorato. Ricordo che conoscevo solo Claudio come il signore della pubblicità dei telefonini. È col tempo poi che ho capito chi fossero davvero.

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Quanto Niccolò deve a Rudi?

Sicuramente tanto, è Rudi che mi ha dato la grande popolarità. Io mi ricordo che all’epoca non potevo fare una passeggiata in Via del Corso perché ero praticamente assalito dai fan e la via si intasava per colpa di un Cesaroni solo. Dall’altra parte, però, mi sta creando un po’ di problemi perché sono bloccato in questo ruolo. Penso che l’unica cosa che potrebbe salvarmi da questa fiction di successo sarebbe proprio un ruolo importante in un’altra fiction di successo, come un chiodo schiaccia chiodo, anche per Netflix perché no! Non mi dispiacerebbe diventare internazionale visto che l’inglese lo parlo anche molto bene. Io ho una grande voglia di tornare nel mondo dello spettacolo, voglio continuare a fare questo mestiere e spero che me ne sia data l’opportunità.

Ti piacerebbe provare la strada dei reality?

Sì, c’ho provato tante volte ma sono stato sempre scartato. Mi piacerebbe molto fare il Grande Fratello Vip e penso di avere tutte le carte in regola. Tra l’altro la gente mi vorrebbe vedere proprio lì o all’Isola dei Famosi, me lo dicono sempre.

Con Micol Olivieri poi hai partecipato a Pechino Express. Che esperienza è stata? E che rapporto c’è con lei?

È stato molto bello, perché vera, eri solo tu con te stesso che dovei campare alla giornata con un euro al giorno, veramente bello anche se difficile perché bisogna essere coordinati, una vera squadra, forti e molto pazienti. Mi sono trovato bene con Micol anche se lei c’è rimasta male per una dichiarazione rilasciata anni fa in cui aveva detto che avrei preferito andarci con il mio cane piuttosto che con lei perché mi trattava male di fronte alle telecamere, scene che non sono mai andate in onda per fortuna, e decisi di dire la verità. Errore mio che mi sono sfogato con i giornalisti e per il quale ho chiesto anche scusa ma lei è ancora avvelenata. Ecco la risposta alla domanda che si fanno tutti sul perché Niccolò Centioni e Micol Olivieri si sono allontanati e non si parlano più. Lei anche lo ha spiegato su Instagram. Io vorrei dire che capitano a tutti delle occasioni in cui si dicono delle cose che si pensano solo in un determinato momento e mi è dispiaciuto che una bella amicizia è finita per un commento detto in un momento di rabbia. Se Micol avesse tenuto veramente alla nostra amicizia, sfociata in fratellanza, perché noi sul set eravamo diventati fratelli veri altro che fratellastri, avremmo parlato e ci saremmo chiariti. E invece no, anni di silenzio e poi tutta la spiegazione sui social.

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Ma chi è oggi Niccolò? Come ti descriveresti?

Credo di non aver nulla da invidiare a nessuno professionalmente e televisivamente parlando. Ho tutte le carte per poter interpretare altri ruoli, mi deve solo essere data la possibilità. Perché spesso si dice che è importate credere in sé stessi e io ci credo molto in me stesso, tantissimo, solo che ci deve essere anche qualcuno che ti dà la possibilità. Io in questo momento ho una camicia di forza che non mi permette di difendermi perché sono incatenato nei Cesaroni. Quando cammino per strada non mi chiamano nemmeno Niccolò ma Rudi tanto che pensano che il mio personaggio esista nella realtà, pensa quanto sia rimasto impresso, ancora dopo anni. Che da una parte è bello ma vorrei anche cambiare ruolo e non morire da Rudi Cesaroni. La cosa fantastica sarebbe fare altre cose belle e poi tra una 10ina di anni ritornare con I Cesaroni, un grande ritorno sarebbe fantastico.

C’è già qualche idea nell’aria?

Se riuscissi ad avere successo nel mondo della televisione potrei produrli io I Cesaroni, mi verrebbe voglia di farlo per regalare una nuova grande emozione ai fan affezionati.

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Francesca Bloise 

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