Le regioni hanno fatto partire campagne di sensibilizzazione per spingere le persone a fare il vaccino antiinfluenzale da ottobre: Covid e influenza stagionale potrebbero avere gli stessi sintomi
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Medici e Ausl regionali stanno già correndo ai ripari sull’organizzazione delle misure da adottare in autunno quando potrebbe esserci una ripresa del virus. Per quel periodo è prevista anche una ripresa dei vaccini antiinfluenzali che però diversamente dagli anni scorsi, saranno somministrati a partire da ottobre per sfoltire meglio le richieste. Si prevede infatti che le domande saranno molto più alte quest’anno, non solo per gli over 65 e le donne incinta.
Le sintomatologie del Covid e dell’influenza stagionale potrebbero coincidere in alcuni casi e questo porterebbe molte più persone a correre nei pronto soccorsi intasando i reparti degli ospedali poi. La vaccinazione preventiva è importante perché permette innanzitutto di facilitare la diagnosi, permettendo al medico di base di indirizzare in ospedale il paziente dopo aver escluso l’influenza; ma anche per evitare nella fascia over 65 tutte quella serie di complicazioni legate alle due diverse tipologie di infezioni e per poter avere maggiore personale sanitario libero in caso di un nuovo picco legato alla pandemia.
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Le varie Ausl regionali stanno già chiedendo appalti per la fornitura di vaccini antiinfluenzali per evitare l’esaurimento repentino delle scorte. Va ricordato che attualmente il vaccino non è obbligatorio per nessuna fascia d’età, ma solo consigliato e gratuito per gli over 65, per chi è affetto da malattie croniche e le donne incinta per cui è anche gratuita la somministrazione.
Come funziona il vaccino antiinfluenzale?
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Il Covid e l’influenza stagionale è dimostrato che possano causare malattie respiratorie. Inoltre hanno in comune le modalità di contagio, attraverso le microscopiche goccioline di liquido dal naso e dalla bocca che emette chi ne è colpito quando parla, tossisce o starnutisce. Al momento il Covid-19 ha un tasso di mortalità intorno al 3,4%, contando i casi in tutto il mondo. L’influenza stagionale generalmente uccide molto meno dell’1% delle persone infette.
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L’infezione stagionale può colpire le persone in modo diverso ogni anno e perfino individui sani possono stare molto male e diffondere l’infezione ad altri. Nelle recenti stagioni influenzali l’80-90% delle morti legate all’influenza si sono verificate in soggetti con più di 65 anni.
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Bisognerebbe sottoporsi alla vaccinazione nella seconda metà di novembre per essere immunizzati prima dell’arrivo delle festività (comunemente associato al picco della fase epidemica). È comunque possibile e utile vaccinarsi anche in seguito, se non fosse stato possibile farlo prima. Quest’anno però come suggerito dal Ministero della Salute le vaccinazioni inizieranno a ottobre.
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