Il Ministro della Salute Roberto Speranza ha parlato dell’ipotesi di disporre Trattamenti sanitari obbligatori per chi rifiuta le cure nel caso di positività al virus.
Il virus non è scomparso e l’invito delle autorità è sempre il medesimo: non abbassare la guardia. Un messaggio che sin dall’inizio dell’emergenza il Ministro della Salute Roberto Speranza non si è mai stancato di ripetere. Lo ha fatto anche nel corso di una recente intervista rilasciata al quotidiano La Repubblica. In quest’ultima ha parlato anche della riapertura delle scuole e dell’ipotesi al vaglio del Governo di disporre Trattamenti sanitari obbligatori chi dovesse sottrarsi alle cure in caso di positività al virus.
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Il Ministro Roberto Speranza rinnova l’invito alla popolazione di non adagiarsi, di rammentare che il virus non è scomparso e che non è il momento di lasciarsi andare a facilonerie di sorta. Lo ha ripetuto anche nel corso di un’intervista a La Repubblica, durante la quale si è espresso in ordine a temi molto importanti.
In primo luogo, Speranza ha parlato di quelle che saranno le misure da attuare quando riapriranno le scuole. Sarà la prevenzione a guidare il rientro in aula, nello specifico necessaria: “una relazione organica costante della prevenzione sanitaria con la scuola“. Il Ministro sul punto ha dichiarato: “Ho chiesto alle Regioni che questo modello venga riutilizzato“. Il riferimento va alla medicina scolastica, introdotta a mezzo di una legge agli inizi degli anni ’60 e poi scomparsa nei ’90.
Sono molti gli italiani che di certo ricorderanno trattarsi di screening e visite mediche all’interno degli istituti scolastici.
Ma non è tutto, il Ministro ha aggiunto un ulteriore tassello: la possibilità di disporre trattamenti sanitari obbligatori su chi rifiuta le cure se positivo al Covid-19.
Sul punto è necessaria una precisazione, stando all’art. 32 della Costituzione Italiana: “La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti. Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge. La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana“.
È proprio in virtù di un disposto inderogabile, come quello costituzionale che il Ministro ha dichiarato di star vagliando l’ipotesi di introduzione di tali trattamenti con il suo ufficio legislativo: “Sto valutando con il mio ufficio legislativo – riporta La Repubblica- l’ipotesi di trattamenti sanitari obbligatori allorquando una soggetto necessita di cure, ma si sottrae a quest’ultime curarsi“.
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Oggi chiunque dovesse risultare positivo e venisse sorpreso a violare l’isolamento rischia una sanzione da 3 a 18 mesi di reclusione ed una multa che può raggiungere i 5mila euro.
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