Il Movimento 5 Stelle ha proposto un emendamento al Dl Rilancio che prevede una proroga dello smart working sino al 31 dicembre di quest’anno.
Sino al 31 dicembre di quest’anno il 50% dei dipendenti pubblici proseguirà con lo smart working. A stabilirlo un emendamento al Dl Rilancio previsto dal Movimento 5 Stelle e varato dalla Commissione Bilancio della Camera. Si chiama “Piano organizzativo del lavoro agile” e prevede che dall’inizio del 2021 la percentuale salirà al 60 percento. Il testo verrà presentato nella giornata di lunedì a Montecitorio per essere approvato.
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Smart working, proroga fino al 31 dicembre 2020 per la metà dei dipendenti pubblici: l’emendamento del M5S
Fino al 31 dicembre 2020 la metà dei dipendenti pubblici proseguirà con lo smart working, questo quanto emendato al Dl Rilancio su proposta del Movimento 5 Stelle ed approvato dalla Commissione Bilancio della Camera. Un piano rivoluzionario definito “organizzativo del lavoro agile” il quale prevede, altresì, che dall’1 gennaio del prossimo anno la percentuale aumenterà almeno al 60%.
Sul punto, riporta la redazione di Tgcom24, sono intervenute numerose istituzioni, prima fra tutte la Ministra Fabiana Dadone la quale ha parlato di una vera e propria rivoluzione. Attraverso l’emendamento è stato inoltre costituito un osservatorio il quale avrà diversi compiti. Raccogliere informazioni e consentire una organizzazione migliore della Pubblica Amministrazione. L’emendamento dovrebbe essere approvato nella giornata di lunedì a Montecitorio.
Emendamento Brunetta sui servizi di telefonia privi del consenso del consumatore
Un’ulteriore emendamento, approvato sempre dalla Commissione, è stato proposto dal deputato Renato Brunetta. Riguarda un ampliamento di poteri dell’Agcom il quale sarebbe nella facoltà di stoppare tutti quei servizi telefonici attivati senza il previo consenso del consumatore.
In sostanza l’Agcom potrà disporre la rimozione di attività ritenute frutto di una pratica commerciale scorretta. Sul punto, riferisce la redazione di Tgcom24, gli operatori destinatari dell’ordine da parte dell’Authority dovranno nell’immediato interrompere l’attività ritenuta nociva per l’utente. Diversamente sarà assoggettabile ad una multa che ne suo massimo potrà ammontare a 5 milioni di euro.
Aumento stipendi Vigili del Fuoco, la Lega non firma
A suscitare le ire della maggioranza, la mancata firma da parte della Lega all’emendamento che prevede un aumento dello stipendio dei Vigli del fuoco. Sul punto è intervenuta la Ministra Laura Castelli la quale si è detta sconvolta dalla scelta del Carroccio.
Immediata la replica della Lega che per controbattere si è affidata alle parole dei capigruppo di Senato e Camera rispettivamente Massimiliano Romeo e Riccardo Molinari. Questi ultimi hanno spiegato che il Governo non avrebbe destinato neppure un euro nel Dl Rilancio ai Vigili del Fuoco e poi avrebbe ribaltato le colpe sulla Lega per la mancata firma all’emendamento.
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I due capi gruppo avrebbero chiosato, riporta TgCom24, che i Vigli del Fuoco non meritano queste prese in giro.
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