Il presidente dell’Istat, Gian Carlo Blangiardo ha riferito che a Bergamo le aspettative di vita sono diminuite a causa del Covid-19: il dato si avvicina a quello registrato nel 2000.
L’Italia sta cercando di risollevarsi dalla crisi sistemica causata dalla pandemia da coronavirus. Ad essere colpita ogni zona del Paese, indistintamente. A registrare, però, maggior numero di contagi e decessi la Lombardia, caduta sotto i colpi del virus e che ancor oggi nei bilanci giornalieri continua a registrare la maggior parte dei casi. In particolare, nella Regione di Attilio Fontana la provincia più colpita è stata quella di Bergamo.
Proprio del territorio orobico ha parlato il presidente dell’Istat, Gian Carlo Blangiardo affermando che a causa del Covid-19 a Bergamo le aspettative di vita sarebbero tronate a quelle di 20 anni fa.
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Bergamo, Gian Carlo Blangiardo: aspettative di vita come nel 2000 a causa del Covid-19
Le aspettative di vita a Bergamo sono tronate quelle del 2000, ossia quelle di 20 anni fa. Questo quanto comunicato da Gian Carlo Blangiardo, presidente dell’Istat. Il dato è da ricondursi al duro colpo sferrato alla provincia dal Covid-19.
“Secondo stime attendibili –riporta Fanpage– l’ipotetica tavola di mortalità del 2020 vede i numeri della provincia di Bergamo come quelli della tavola dell’anno 2000. In sostanza si è tornato indietro di 20 anni“. In altre province la situazione non è migliore, si parla di un ritorno al passato di almeno 10/15 anni.
Intervistato al Forum Pa 2020, Blangiardo ha aggiunto che non è il numero dei decessi a livello nazione quello drammatico, ma quello a livello locale. Un numero che richiederà approfondite indagini per comprendere come si sia giunti a questo punto.
Aumento della mortalità a livello nazionale: incremento di 40mila unità
L’Istat fornisce anche un altro dato degno di ampie riflessioni. Secondo l’istituto statistico a livello nazionale si sarebbe registrato un incremento della mortalità pari a 40.000 soggetti. Numeri riferisce Gian Carlo Blangiardo che si avvicinano a quelli del 2015 quando, rispetto all’anno precedente, l’incremento era stato di addirittura 50mila unità.
Ad oggi, l’effettivo bilancio dei decessi per Covid-19 a Bergamo è un’incognita. Le vittime del virus potrebbero raggiungere le migliaia e queste è possibile che non siano rientrati all’interno dei bilanci ufficiali. Giorgio Gori, sindaco di Bergamo, denunciò non molto tempo fa una scarsa trasparenza da parte della Regione Lombardia lanciando una pesante accusa. A suo avviso i dati reali sulle morti per provincia erano stati tenuti nascosti.
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La provincia di Bergamo, dunque, resta una se non la più colpita dall’epidemia. Rimarranno indelebili nella mente degli italiani i camion dell’esercito che trasportavano via le salme dei deceduti.
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