Il Ministero della Salute nella giornata di oggi, giovedì 09 luglio, ha aggiornato il bollettino dell’epidemia da coronavirus in Italia.
Il Ministero della Salute ha aggiornato lo stato dell’epidemia da Covid-19 in Italia attraverso la tabella sanitaria pubblicata sul proprio sito. Stando a quest’ultima i casi di contagio con un incremento di 229 sono saliti a 242.363. Scende il numero dei soggetti attualmente positivi che ammontano a 13.459, ossia 136 in meno rispetto alla giornata di ieri. Tornano in calo i ricoveri in terapia intensiva: 69 in totale, 2 in meno di ieri. Segnalati nuovi 338 guariti che portano il bilancio totale dall’inizio dell’emergenza a 193.978. Infine con 12 decessi nelle ultime 24 ore il numero dei morti nel nostro Paese è salito a 34.926. Nella tabella si legge che la Regione Emilia Romagna ha eliminato 15 casi perché doppioni.
Stando ai dati di ieri, i casi complessivi di contagio erano saliti a 242.149. Ancora in calo i soggetti attualmente positivi che risultavano essere 13.595. Saliti, invece, i pazienti ricoverati in terapia intensiva per un totale di 71 ricoveri. Il numero delle persone guarite era giunto a 193.640. Si aggravava il bilancio dei decessi, per un totale dall’inizio dell’emergenza di 34.914 morti.
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Stando alla tabella sanitaria, le persone risultate positive al virus erano salite a 241.956. I soggetti attualmente positivi risultavano essere 14.242, mentre le persone ricoverate in terapia intensiva 70. I guariti salivano a 192.815 ed il bilancio dei decessi a 34.899. Il Ministero, all’interno della tabella, ha precisato che la Regione Puglia aveva sottratto un caso al totale poiché duplicato in precedenza.
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Le aspettative di vita a Bergamo sono tronate quelle del 2000, ossia quelle di 20 anni fa. Questo quanto comunicato da Gian Carlo Blangiardo, presidente dell’Istat. Il dato è da ricondursi al duro colpo sferrato alla provincia dal Covid-19.
“Secondo stime attendibili –riporta Fanpage– l’ipotetica tavola di mortalità del 2020 vede i numeri della provincia di Bergamo come quelli della tavola dell’anno 2000. In sostanza si è tornato indietro di 20 anni“. In altre province la situazione non è migliore, si parla di un ritorno al passato di almeno 10/15 anni.
Intervistato al Forum Pa 2020, Blangiardo ha aggiunto che non è il numero dei decessi a livello nazione quello drammatico, ma quello a livello locale. Un numero che richiederà approfondite indagini per comprendere come si sia giunti a questo punto.
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A parlare sono i dati, o meglio gli studi sui virus respiratori nei climi non-tropicali. Una seconda ondata, in virtù di essi, sarebbe dunque una possibilità non così remota. Ad affermarlo il virologo Guido Silvestri il quale si è affidato ad un lungo post su Facebook per spiegare quale sia il quadro attuale e ciò che potrebbe riservarci il futuro.
“Pensiamo che ormai sia chiaro a tutti come COVID-19 in Italia sia in fase di tregua, con pochi contagi che fanno intravedere una progressiva endemizzazione del virus. Come abbiamo detto spesso – scrive il professor Silvestri- basandoci sulla osservazione classica della stagionalità dei virus respiratori nei climi non-tropicali, una seconda ondata di COVID-19 a fine autunno/inizio inverno è una possibilità molto reale“.
Parole che di certo rialzano l’asticella del timore nei cittadini, ora più tranquilli rispetto al mese di marzo, quando il Governo dispose il lockdown e Borrelli in televisione, ogni giorno, comunicava un bollettino con numeri da brividi.
Il professor Silvestri prosegue spiegando che se da un lato è probabile una recrudescenza del virus, dall’altra non è possibile sapere quanto sarà grave. Sul punto però è chiaro, farsi cogliere alla sprovvista sarebbe un gesto da veri irresponsabili. Un concetto più e più volte ribadito, rimarca il virologo.
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Anthony Fauci, ex consulente del Presidente Usa Donald Trump, non cambia posizione sul virus. La pandemia non si è estinta, il virus non è scomparso. Raggiunto dai microfoni de Il Corriere della Sera il noto virologo è stato lapidario.
Fino a quando non verrà prodotto il vaccino (si pensa nel 2021), nessun Paese sarà al sicuro. Bisognerà prestare massima attenzione perché è possibile che ad attendere il Pianete ci sia una diffusione del virus ancor più ampia.
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