Il professor Guido Silvestri si è espresso in merito alla possibile seconda ondata del virus ed a quello che dovrebbe essere il giusto approccio all’eventualità per non farsi cogliere impreparati.
Sono parole, quelle del professor Guido Silvestri che arrivano come una doccia gelata. Proprio adesso che il Paese pensava di essere riuscito a liberarsi del virus, o quanto meno di averlo arginato, da uno dei più autorevoli esperti in materia giunge un messaggio di allarme su una recrudescenza del Covid-19.
Il noto virologo, tramite un post su Facebook, ha affermato che l’Italia deve prepararsi ad una seconda ondata, diversamente le conseguenze saranno devastanti.
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A parlare sono i dati, o meglio gli studi sui virus respiratori nei climi non-tropicali. Una seconda ondata, in virtù di essi, sarebbe dunque una possibilità non così remota. Ad affermarlo il virologo Guido Silvestri il quale si è affidato ad un lungo post su Facebook per spiegare quale sia il quadro attuale e ciò che potrebbe riservarci il futuro.
“Pensiamo che ormai sia chiaro a tutti come COVID-19 in Italia sia in fase di tregua, con pochi contagi che fanno intravedere una progressiva endemizzazione del virus. Come abbiamo detto spesso – scrive il professor Silvestri- basandoci sulla osservazione classica della stagionalità dei virus respiratori nei climi non-tropicali, una seconda ondata di COVID-19 a fine autunno/inizio inverno è una possibilità molto reale“.
Parole che di certo rialzano l’asticella del timore nei cittadini, ora più tranquilli rispetto al mese di marzo, quando il Governo dispose il lockdown e Borrelli in televisione, ogni giorno, comunicava un bollettino con numeri da brividi.
Il professor Silvestri prosegue spiegando che se da un lato è probabile una recrudescenza del virus, dall’altra non è possibile sapere quanto sarà grave. Sul punto però è chiaro, farsi cogliere alla sprovvista sarebbe un gesto da veri irresponsabili. Un concetto più e più volte ribadito, rimarca il virologo.
Prevenire, come sempre, è meglio che curare. Silvestri afferma sul punto che la preparazione è fondamentale. Ciò infatti consente maggior monitoraggio, tutela degli ospedali, implementazione dei protocolli di cura. Un insieme di elementi che, se poste in essere con il dovuto criterio, potrebbero drasticamente ridurre la letalità del Covid. Nono solo, si scongiurerebbe l’ipotesi di nuove ed ulteriori misure straordinarie come il lockdown che taglierebbero definitivamente le gambe al Paese.
Guido Silvestri prosegue spiegando che farsi trovare impreparati avrebbe una nefasta conseguenza: “Se invece non saremo preparati, e la situazione dovesse, Dio non voglia, sfuggire di mano come a marzo scorso in alcune zone d’Italia, l’unica opzione possibile poi diventerebbe richiudere tutto – un’opzione che porterebbe ad enormi sofferenze per la popolazione”.
Silvestri passa all’attacco ed accusa i “soliti noti” che accuserebbero i cittadini, le tifoserie calcistiche, gli studenti che non indossano la mascherina a scuola. In sostanza capri espiatori. Sul punto il virologo è perentorio: “E no, cari signori. Si sappia bene che noi a questo giochetto non ci staremo. Quello che si deve fare a livello di preparazione lo diciamo a chiare lettere oggi, 9 luglio 2020, nel mezzo di questa tregua estiva, e su questo insisteremo ogni giorno“.
Per esser chiari, dunque, affinché se malauguratamente il virus dovesse tornare alla carica nessuno potrà dire di non essere stato avvisato e puntare il dito contro i cittadini per deviare l’attenzione.
L’annuncio giunge con mesi di anticipo e l’invito di Silvestri è quello di una politica responsabile, in primo luogo al Governo e poi alle strutture sanitarie. Nessuna colpa agli italiani i quali non devono finire sul banco degli imputatati, ma anzi devono essere tutelati come Costituzione vuole.
Il virologo Guido Silvestri chiosa il proprio post affermando: “Da oggi in poi, cari Signori e cari Colleghi, chiederemo sempre meno chiacchiere, meno epidemiologia difensiva, meno richiami generici alla ‘prudenza’“. Quello che il Paese chiede, quello che la comunità scientifica chiede sono fatti, preparazione e prevenzione.
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La prima ondata di contagi, iniziati a febbraio, secondo Silvestri, sono stati frutto di errori dai quali bisogna imparare. Per il prossimo futuro, memori del passato, non sarà concesso alcun errore.
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