La denuncia del presidente della Camera di Commercio di Caserta, Tommaso de Simone parla del fenomeno dei figli dati in pegno cresciuto negli ultimi mesi
Figli “dati in pegno” per saldare i debiti contratti dai genitori. È questa l’ultima frontiera dell’Italia dell’usura, dei prestiti e degli strozzini. È la denuncia del presidente della Camera di Commercio di Caserta, Tommaso de Simone che racconta senza remore e peli sulla lingua ad “Avvenire” cosa avviene nelle famiglie del Casertano che non ce la fanno a saldare i debiti con gli usurai. Ma il presidente non esclude che altri episodi del genere si stiano verificando anche in altre aree del Meridione.
“Ci sono famiglie che mandano i loro figli, le loro figlie a lavorare per saldare i debiti” dice a chiare lettere De Simone. Una benevola e apparente richiesta da parte degli usurai per non essere schiacciati ulteriormente da quelli che sono gli interessi e le richieste illecite delle persone ai quali si sono rivolti.
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Usura e figli dati in pegno, il nuovo perverso meccanismo di sottomissione
“Sono i figli a pagare spesso per le loro famiglie” tuona ancora de Simone che racconta il tutto ad “Avvenire”. Non fa nomi ma dice di parlare a nome dei tanti operatori economici che si trovano in questo vortice e dal quale è difficile uscire. Sì perché negli ultimi mesi di chiusura il fenomeno dell’usura è cresciuto a dismisura.
Un fatto e n meccanismo squallido che l’opinione pubblica deve sapere per il numero uno della Camera di Commercio di Caserta “perché l’usura è una bestia travestita da amico caro” dice. Un amico che sembra aiutarti e volerti bene perché ti accarezza ma “finisce per strangolarti e ucciderti”. E il fatto grave è che chi finisce in questo giro pericoloso non denuncerà mai i suoi strozzini.
Un meccanismo subdolo e violento che negli ultimi anni si è evoluto e raffinato. E questo perché la violenza è stata quasi eliminata per la riscossione. Gli usurai oggi, infatti, “tendono a diventare immediatamente proprietari dei beni del debitore” il tutto con un meccanismo legale.
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Tutto diventa un macigno così grande dal quale è difficile scostarsi. Perché prestiti su prestiti diventano insormontabili ed è lì allora che entra in gioco l’impiego dei figli per saldare i debitori. Quello che De Simone definisce “il nuovo perverso meccanismo di sottomissione”. I figli del debitore vengono impiegato in un’azienda vicina all’usuraio, ma non riconducibile alla sua persona.
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