La cosa che accomuna tutte le app, anche quelle sicure, è la presenza di un file che si chiama Android Manifest. Al suo interno devono essere presenti nome, icona, permessi richiesti, destinazione dell’app. Joker lo ha utilizzato inserendo qui il suo codice. Il virus quindi non scarica il suo codice da un codice, ma lo inserisce direttamente in quel file. A quel punto, una volta scaricata l’app, il virus attende qualche giorno per attivarsi. È allora che può anche sottrarre soldi, ad esempio sottoscrivendo abbonamenti premium a servizi o applicazioni.
Le app infette non si trovano più nel Play Store, in quanto rimosse da Google lo scorso mese di aprile. Stiamo parlando di applicazioni per la compressione delle foto, l’invio di messaggi, massaggi, il recupero di file eliminati, app locker, di promemoria e sveglie e giochi di memoria. Come detto, queste app sono state tolte dallo store di Google. Tutta ha sono presenti in altri e addirittura alcune di esse sono tornate sul Play Store, stavolta (si spera) senza il codice infetto.
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Le app in cui era presente Joker erano:
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