Il Ministero della Salute, nella giornata di oggi domenica 12 luglio, ha comunicato i numeri dell’epidemia da coronavirus in Italia tramite bollettino.
Il Ministero della Salute ha appena pubblicato la tabella sanitaria che aggiorna i dati sullo stato dell’epidemia da Covid-19 nel nostro Paese. Stando all’aggiornamento, i casi di persone risultate positive al virus sono saliti a 243.061 con un incremento di 234 assistiti da ieri. Gli attualmente positivi hanno raggiunto le 13.179 unità, ossia 124 in meno rispetto alla giornata di ieri. Salgono, invece, i pazienti in terapia intensiva: 68 in totale e 1 in più di ieri di ieri. Il totale delle persone guarite dall’inizio dell’emergenza ad oggi è di 194.928 (+349). Infine nelle ultime 24 ore sono stati registrati 9 decessi che portano il bilancio complessivo a 34.954 vittime.
Il Ministero, nelle note, ha precisato che la Regione Calabria ha segnalato che: “Dallo screening condotto su 70 migranti sbarcati ieri a Roccella Ionica, sono stati intercettati 26 soggetti positivi dal laboratorio dell’ASP di Reggio Calabria; in strutture dedicate, appositamente individuate dalla Prefettura”
Nella giornata di ieri stando ai dati comunicati dal Ministero della Salute in merito all’epidemia da Covid-19 il numero delle persone risultate positive al virus era salito a 242.827. Nuovo calo dei soggetti attualmente positivi che ammontavano a 13.303. Diminuivano anche i ricoveri in terapia intensiva per un totale di 67 pazienti. Il numero dei guariti era giunto a 194.579. Purtroppo si aggravava ancora il bilancio dei decessi che portava il totale a 34.945 vittime.
PER APPROFONDIRE LEGGI QUI —> Coronavirus, il bollettino dell’11 luglio: i dati dell’epidemia
Nella giornata di venerdì i casi di persone risultate positive al virus erano saliti a 242.639. Di questi gli attualmente positivi erano 13.428. Ancora in calo i pazienti in terapia intensiva: 65 in totale. Il totale delle persone guarite era giunto a 194.273 unità. Infine il bilancio complessivo delle vittime si attestava sui 34.938 decessi. Nella tabella si leggeva che la Regione Lazio aveva segnalato l’aggiunta di ulteriori 12 persone positive a test molecolare per la ricerca di SARS-CoV-2.
PER APPROFONDIRE LEGGI QUI —> Coronavirus, il bollettino del 10 luglio: ancora in calo i pazienti in terapia intensiva
Lo scorso 8 luglio, Luca Alini, un infermiere in servizio presso l’Ospedale di Cremona aveva postato sul proprio profilo Facebook parlando della situazione del nosocomio lombardo. Un lungo sfogo nel quale affermava che la struttura presso cui lavora, stava registrando un aumento di casi gravi di Covid-19 e che i ricoveri in terapia intensiva avevano ripreso a salire. Anche se precisava l’infermiere, non si era tornati ai livelli dei primi mesi dell’emergenza. Accompagnato da un suo selfie in tenuta da lavoro, il post ha ottenuto numerosissime condivisioni ed in poco tempo la il messaggio ha raggiunto ogni angolo del Paese.
Salvo poi la repentina smentita da parte dell’Ospedale di Cremona interrogato sul punto dal giornalista Max Rigano. Quest’ultimo, raggiunta la dottoressa Stefania Mattioli, responsabile dell’ufficio stampa del nosocomio, avrebbe ricevuto informazioni diametralmente opposte. Ossia che nel momento in cui Alini pubblicava il post, causa Covid erano solo 2 i pazienti ricoverati nel reparto di pneumologia.
PER APPROFONDIRE LEGGI QUI —> Ospedale di Cremona, la smentita al post dell’infermiere Luca Alini
Il primario del San Raffaele di Milano Alberto Zangrillo è tornato a parlare della situazione nel nostro Paese ai microfoni della trasmissione su La 7 In Onda. Nel dettaglio, il professor Zangrillo si è soffermato sull’obbligo vaccinale, per lui fondamentale soprattutto in questo frangente.
Non manca, però, la stoccata contro alcuni esperti. Il primario del San Raffaele, ammettendo di aver affrontato la patologia nella sua versione più violenta, ha spiegato e di essersi indispettito quando “qualcuno che aveva avuto a che fare solo con la provetta” si era permesso di confutare quello che affermavano i medici in prima linea. “Qui ci sono – accusa Zangrillo- topi di laboratorio che pensano di saperla più lunga di noi. Sono veramente pericolosi“.
PER APPROFONDIRE LEGGI QUI —> Alberto Zangrillo, parole al veleno contro alcuni colleghi
Non è la prima volta che Ilaria Capua, in merito ad una possibile seconda ondata, afferma che tutto dipenderà dall’atteggiamento che avranno gli italiani. Più saranno responsabili, minori saranno le possibilità che con il ritorno delle fredde stagioni si registri una recrudescenza del Covid.
Intervistata dalla redazione di SkyTg24, Ilaria Capua avrebbe affermato: “Il virus si comporta come tale e la pandemia quindi la alimentiamo noi. Essa si propaga con le persone che la veicolano da altri Paesi e continenti. Quindi, circa la seconda ondata è bene dire che la facciamo noi. Per tale ragione dobbiamo essere consapevoli – prosegue la nota virologa- che solo tramite le nostre azioni saremo in grado di spuntarla”.
Ilaria Capua ha poi proseguito affermando che il Sars-Cov2 già serpeggiava tra la popolazione nel mese di dicembre, e che in quel frangente non avrebbe arrecato gravi danni, salvo poi esplodere in febbraio. Ciò dimostra che sarebbe possibile arginarlo.
PER APPROFONDIRE LEGGI QUI —> La virologa Ilaria Capua: “Vi spiego da cosa dipenderà seconda ondata”
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