Durante la consueta conferenza stampa della protezione civile a Marghera da parte del governatore veneto Luca Zaia, è stato fatto un passaggio anche sul focolaio proveniente dalla Serbia. “Nei quattro pazienti” di ritorno dalla Serbia “sottoposti al tampone, la carica virale era molto elevata”. E’ quanto affermato dal presidente della Regione Veneto. Il ceppo è stato isolato, è diverso, segno che il coronavirus muta e non è detto che si indebolisca. I dati relativi al focolaio serbo dicono altro. “l virus è migratorio, non autoctono, ed è più aggressivo – ha dichiarato Zaia -. Ha delle mutazioni, essendo cresciuto in un cluster straniero, che seguono la sua storia”. Durante la conferenza il governatore ha anche anticipato il prossimo utilizzo di un test rapido, di soli 7 minuti, e dal costo molto basso: si parla di soltanto 12 euro a tampone. E’ un test proveniente dalla Corea e apre la strada ad una migliore preparazione nell’affrontare il virus che, va sottolineato, non è ancora sconfitto.
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Veneto, isolato il ceppo serbo
Passando ai dati del bollettino della Regione Veneto, Zaia ricorda che sono soltanto 4 i nuovi positivi rispetto a ieri sera alle 17 e quindi 19.401 il totale; sono poi 144 i ricoverati (+2), 9 le terapie intensive quindi stabili, le vittime sono ferme a 2039 come numero totale.
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Sullo stato di emergenza, che dovrebbe essere prorogato fino al 31 ottobre, il governatore veneto attende l’ufficialità anche se afferma che vanno intesi i poteri che spettano ai governatori. Prossimamente ci sarà la discussione in Parlamento con la decisione finale.
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